Ha puntato la pistola di ordinanza contro la madre e la sorella della ex fidanzata esplodendo una serie di colpi, mentre lei è riuscita a sfuggire al massacro scappando tra gli spari. Alla vigilia di San Valentino si consuma a Cisterna di Latina un duplice femminicidio, probabilmente dovuto ad una lite scoppiata tra un finanziere di 27 anni e la sua compagna. L’uomo, Cristian Sodano, non accettava la fine della relazione con Desyrée Amato, di 22 anni. Secondo una prima ricostruzione, nel pomeriggio il militare è arrivato nella villetta della ex immersa nelle campagne e lì è cominciato il litigio davanti alle altre due donne, che probabilmente sono intervenute per difendere la 22enne. Poi l’uomo ha aperto il fuoco uccidendo Renée Amato, di 19 anni, e la madre Nicoletta Zomparelli, di 49 anni. Desyrée ha cominciato a correre rifugiandosi in bagno e chiudendosi dall’interno. A quel punto si è allontanato mentre al loro arrivo nell’abitazione le forze dell’ordine hanno trovato i corpi delle due donne con la giovane sopravvissuta nascosta in un angolo sotto choc. Per un tragico caso, il nome del quartiere dove sono avvenuti gli omicidi – che si è verificato proprio alla vigilia della festa degli innamorati – è zona ‘San Valentino’. Il 27enne, che intanto stava tentando di tornare a casa, è stato infine rintracciato dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 nei pressi dell’abitazione di un parente. Il militare, originario di Minturno (vicino a Formia), era in servizio ad Ostia. Assieme alla sorella Renée aveva la passione per il ballo. La ragazza uccisa aveva anche vinto dei premi mentre la loro madre lavorava in un’agenzia immobiliare. A quanto si apprende, lo zio delle due giovani, Gennaro Amato, è stato coinvolto fin dai primi anni Novanta in inchieste per traffico internazionale di droga, subendo anche una gambizzazione. Sui profilli social delle vittime sono diverse le foto che le ritraggono in vacanza assieme ai parenti e amici, oltre alle tante immagini dei contest di danza a cui le due ragazze partecipavano. Il duplice omicidio di Cisterna di Latina non è l’unico episodio in cui un militare ha commesso in ambito familiare o affettivo con la propria pistola di ordinanza. Nel 2018 – sempre a Cisterna di Latina – Luigi Capasso, un appuntato dei carabinieri in servizio a Velletri, sparò alla moglie da cui si stava separando, ferendola gravemente, e uccise le sue due figlie prima di suicidarsi. Uno dei più recenti episodi di questo tipo è invece dello scorso giugno 2023, quando Pier Paola Romano, poliziotta di 58 anni, fu uccisa a Roma a colpi di pistola nell’androne di casa da un suo collega, Massimiliano Carpineti: dopo aver fatto fuoco su di lei, l’uomo puntò contro di sé la pistola d’ordinanza e l’ha fatta finita. Quattro anni fa a Vairano Patenora, nel Casertano, il 15 novembre, un maresciallo della finanza Marcello de Prata, di 52 anni, uccise la moglie di 45 anni e la cognata Rosanna Laurenza di 43, sorella della vittima e cognata dell’omicida, per poi suicidarsi. L’uomo era contrario alla separazione e da poco aveva ricevuto la notizia della fissazione dell’udienza davanti al giudice. Ha ucciso sparando quindici colpi con la pistola d’ordinanza dopo essere entrato nella cartoleria di famiglia delle due donne. Anche i suoceri rimasero gravemente feriti. A Cersosimo, sempre nel 2018, nel Potentino, una guardia giurata di 41 anni, invece, sparò alla moglie di 30 anni, la quale aveva deciso di lasciarlo. La donna fu uccisa all’istante a pochi metri dalla scuola elementare dove poco prima era entrato il figlio di sette anni. Dopo aver ucciso la moglie, Angela Ferrara, Vincenzo Valicenti si sedette su alcuni scalini e si suicidò.