Il giorno dopo la sua designazione, Domenico Lacerenza si è messo al lavoro come candidato governatore del centrosinistra (Pd-M5S-Avs, +Eu) per le Regionali lucane del 21 e del 22 aprile. Con la segreteria dem, Elly Schlein, e con il presidente pentastellato, Giuseppe Conte, si è confrontato sul programma. Ma, nel corso di una giornata convulsa, è salita la tensione con l’ex Terzo Polo e si sono soprattutto rincorse le voci su un nuovo, clamoroso colpo di scena: pur di allargare il perimetro della coalizione, si punterebbe su un nome nuovo al posto dell’oculista. In questi minuti, il dottore Domenico Lacerenza sta valutando un clamoroso dietrofront. Dopo lunghi mesi di confronto e accesi dibattiti, i partiti sembravano aver trovato la sintesi puntando sulla figura del dottor Lacerenza, annunciato nella serata di mercoledì 13 marzo come candidato presidente. Ma la scelta del professionista barlettano, residente da oltre trent’anni a Venosa (Potenza), non ha entusiasmato gli esponenti politici locali che lamentano la scarsa considerazione del territorio nella scelta finale del candidato. Da qui il passo indietro di parecchi candidati consiglieri e, di conseguenza, le difficoltà per la chiusura delle liste elettorali, il cui termine ultimo è fissato sabato 23 marzo. Una situazione difficile da digerire che, nelle scorse ore, ha portato a diversi riunioni di coalizione nei comitati elettorali allestiti a Potenza. In tanti nel Partito Democratico chiedono di ritirare il nome di Lacerenza e puntare su una figura maggiormente inclusiva, dal momento che, ad oggi, i partiti di Azione, Italia Viva e Partito Socialista Italiano fanno sapere di non essere interessati ad aderire al campo largo lucano. Attivisti, sindaci, amministratori sindacalisti e dirigenti del Pd e del centrosinistra in Basilicata hanno infatti ordinato di ritirare la candidatura di Lacerenza. Altrimenti promuoveranno “il polo dell’orgoglio lucano”. La richiesta, anticipata da post infuocati sui social, è stata formalizzata in un documento diffuso da Giovanni Petruzzi, all’epoca coordinatore della mozione Cuperlo. Il quale ritiene “quanto mai opportuno ed urgentissimo” che venga convocata la direzione regionale del Pd, “che non ha mai discusso né deliberato la candidatura a presidente di Lacerenza”. A dar fastidio ai firmatari del documento, in procinto di avviare una guerra intestina, ci sarebbero le modalità con cui il nome di Lacerenza, primario di Oculistica all’ospedale San Carlo di Potenza, è stato individuato. E così, a una settimana dalla scadenza fissata per il 23 marzo, le difficoltà per formare le liste (“che, se non ci fosse un passo indietro di Lacerenza, diventerebbero insormontabili”, sussurrano fonti dei partiti) potrebbero trasformarsi nel passaggio decisivo per una nuova svolta con un clamoroso cambio in corsa alla guida della coalizione lucana di centrosinistra.
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