È già presidiato dalle forze dell’ordine il centro sportivo di Caivano che tra qualche ora sarà inaugurato dalla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. La premier sta visitando il nuovo centro sportivo sorto sulle ceneri dell’ex Delphinia. Con lei ci sono anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e il ministro degli Interni Matteo Piantedosi. Ad accogliere Meloni c’erano, tra gli altri, il parroco del Parco Verde don Maurizio Patriciello, il vescovo Angelo Spinillo, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco della Città metropolitana Gaetano Manfredi, il prefetto Michele di Bari, il commissario Fabio Ciciliano ed il coordinatore della commissione prefettizia al Comune Filippo Dispenza. In queste ore si stanno ultimando gli ultimi dettagli per una giornata che viene definita importante dalla comunità locale: in nove mesi la struttura sportiva che era nel degrado è stata ristrutturata completamente e tra qualche giorno potrà essere frequentata dai ragazzi del Parco Verde, e non solo. Tra le rovine della struttura la scorsa estate sono state compiute le violenze ai danni di due cuginette. Un episodio che portò il parroco della chiesa di San Paolo don Maurizio Patriciello, a lanciare un appello alla premier, Giorgia Meloni, con l’invito a venire al Parco Verde. Le operazioni di recupero sono state condotte dagli uomini del Genio militare dell’Esercito italiano. Si dovrà procedere al recupero dell’area teatro che diventerà una struttura polifunzionale. Più di 50mila quadrati, strutture per le più svariate discipline sportive. È questo il centro sportivo che sarà inaugurato oggi dalla premier Giorgia Meloni a Caivano. Oltre alla piscina vi sono anche campi da calcio, da tennis e padel. Accanto un parco pubblico che è stato completamente bonificato e risistemato dai carabinieri forestale. A gestire la nuova struttura sportiva saranno le Fiamme oro della Polizia di Stato. Il parco sarà a disposizione dei ragazzi del Parco Verde ma anche delle zone limitrofe. A novembre, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanbattista Fazzolari, e del ministro dello Sport, Andrea Abodi, venne abbattuta la vecchia insegna e posta la prima pietra per i lavori di ristrutturazione. Tempi rispettati: fine lavori era prevista a maggio così che a giugno – dopo l’affidamento alle Fiamme oro della polizia – il centro può essere fruibile. In tre mesi i militari del decimo Reparto Infrastrutture dell’Esercito e quelli del genio della Brigata Garibaldi, in una complicata operazione di bonifica, hanno portato via di tutto. Rifiuti di ogni specie, compreso dell’amianto. E poi un tappeto di siringhe. Infatti quella struttura sportiva, abbandonata da poco più di cinque anni dopo essere stata vandalizzata e saccheggiata, era diventata il ritrovo abituale di giovani tossicodipendenti. Ora diviene ben altro: piscina, campi di calcio, di tennis, di padel accanto ad un centro polifunzionale. In tutto sette ettari che rappresenteranno un importante polo di attrazione, con un boschetto già risistemato dai carabinieri forestali. Il tutto è stato deciso dopo la visita della premier Giorgia Meloni a fine agosto, dopo l’appello lanciato dal parroco, don Maurizio Patriciello. Alla posa della prima pietra parteciparono anche tre ragazzi del quartiere che insieme ai rappresentanti di ogni forza dell’ordine hanno lasciato la loro orma della mano sul cemento fresco. Gli uomini di Sport e Salute (per il polo sportivo) e quelli dell’Esercito hanno provveduto alla ricostruzione.
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