Dalla firma del protocollo contro i crimini informatici all’arresto per corruzione. È la parabola di Paolino Iorio, direttore generale di Sogei dal marzo 2024. Poco più di sei mesi al “presidio delle attività operative aziendali”. Poi, dopo le intercettazioni della Guardia di Finanza, l’arresto mentre intascava una mazzetta da 15 mila euro da un imprenditore: in ballo c’erano bandi per un totale di 100 milioni di euro. “A fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei”, il manager “riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023”, si legge nel capo di imputazione. Si chiude così, almeno per ora, il percorso di Paolino Iorio nell’azienda controllata dal ministero dell’Economia. Una storia lunga 37 anni. Il manager è infatti in azienda dal 1987. La sua storia parte con la laurea in Ingegneria, indirizzo Elettronico, alla Sapienza. L’expertise è in gestione e sviluppo delle soluzioni infrastrutturali inerenti ai sistemi e alle reti. Nel 2011 assume l’incarico di responsabile della direzione Infrastrutture, impianti e innovazione. Come si legge nel suo curriculum, “definisce la strategia aziendale per l’innovazione, l’evoluzione e la valorizzazione degli asset tecnologici e assicura che le tecnologie siano utilizzate in modo efficiente, redditizio e sicuro, in coerenza con le strategie definite, anche in ottica green”. Già dal 2006 inizia a gestire le situazioni di crisi nell’erogazione dei servizi IT e ricopre il ruolo di Disaster recovery manager. Nel 2018 diventa responsabile della direzione Service & technology innovation hub per divenire dal 1 febbraio 2022 responsabile della divisione Infrastrutture, ingegneria e innovazione. Dal primo settembre 2023 è a capo della direzione Ingegneria, infrastrutture e data center. Ed è dello scorso marzo l’ultimo salto: Iorio diventa direttore generale del ramo Business di Sogei con Paolo Savini già presidente e Cristiano Cannarsa amministratore delegato, così come voluto dal Mef targato Giancarlo Giorgetti. Ora l’arresto per le mazzette. Scambio vecchio stile per il manager che nel 2018 firmava il protocollo con la polizia postale per tutelare Sogei dai crimini informatici e oggi si ritrova protagonista dell’ultimo rumorosissimo caso di corruzione.

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