Sono una decina, lo accerchiano e comincia il pestaggio. Picchiato e ferito di striscio con una coltellata un giovane di origini bengalesi in villa comunale a Castellammare di Stabia. Il raid contro il ragazzo avviene sulla “cassa armonica”, il chiosco della musica eretto al centro del lungomare domenica in tarda serata, mentre una folla di ragazzi filma coi cellulari e ride. Gli aggressori erano arrivati in branco dopo che la vittima, secondo le prime testimonianze ubriaco, aveva inveito contro uno del gruppo. Non ci vuole molto a immobilizzarlo, in dieci contro uno. Calci, pugni, non gli viene risparmiato nulla. La spedizione punitiva va avanti a lungo, finché il bersaglio di tanta violenza non riesce a fuggire. Nel frattempo attorno alla cassa armonica si raduna una folla di giovani attratti da urla e insulti. Tanti riprendono la scena con i telefonini, mentre i testimoni fanno il tifo. “Guarda che calcio gli ha dato?”, dice un giovane tra i presenti sempre più numerosi. In sottofondo si sentono le risate di un gruppo di ragazze, nessuno interviene in aiuto della vittima del gruppo di aggressori. Riuscito a chiedere aiuto a suoi connazionali il ragazzo ferito è arrivato nella notte di domenica nel pronto soccorso stabiese. Curato dai medici è stato dimesso ieri mattina con una prognosi di 10 giorni per le lesioni e la ferita da arma da taglio riportate.
Sul caso indagano i carabinieri di Castellammare di Stabia al lavoro per individuare l’identità dei responsabili, che hanno scelto il luogo più frequentato della città per compiere la loro vendetta. In mattinata è intervenuto l’arcivescovo Francesco Alfano che ha scritto una lettera aperta indirizzata al giovane bengalese. “Mi devi consentire di chiederti scusa per quello che ti è accaduto”, scrive.
Monsignor Alfano chiede un incontro alla vittima, e denuncia anche la gravità del comportamento di chi non è intervenuto in suo aiuto: “È brutta la violenza, inaccettabile, indegna di essere umani. Fa ancora più dolore l’indifferenza dei passanti, il sarcasmo offensivo e brutale di chi sta a guardare soddisfatto la scena come se stesse al cinema, l’anonimato di una città che continua a far brillare le luci notturne senza fermarsi e arrossire dinanzi a episodi così gravi di inciviltà”.
Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, dirama una nota di condanna: “Quanto accaduto domenica sera in Villa Comunale non ammette scusanti – si legge -: un atto vile e ingiustificabile da parte di un gruppo che ha agito con la logica del branco. Questo episodio rappresenta una ferita per tutta la nostra comunità e il simbolo di un’aggressività cieca che va condannata con fermezza”. “Tuttavia – prosegue Vicinanza –, non è l’unico aspetto inquietante di questa vicenda. Ciò che turba e amareggia maggiormente è l’indifferenza di coloro che hanno assistito alla violenza senza intervenire o chiedere aiuto. Alcuni ragazzi hanno persino filmato la scena, partecipando indirettamente a quella che considero una manifestazione di disumanità, qualcosa che non può trovare spazio nella nostra Castellammare. Episodi come questo evidenziano la necessità di garantire maggiore sicurezza e controllo”. “Per questo – conclude il sindaco -, faccio appello alle autorità competenti affinché assicurino una presenza più incisiva delle forze dell’ordine sul nostro territorio. Non possiamo permettere che la violenza diventi parte della quotidianità”.