Antonio Chianese e Francesco Lettieri

Non nasce sotto una buona stella la “fase 2” dell’amministrazione targata Antonino Santillo-Giuseppe Massaro. Alcuni pezzi della “nuova” maggioranza hanno maldigerito l’accordo sulla giunta. Particolarmente critici i consiglieri comunali di Prospettiva Futura per Orta Antonio Chianese e Francesco Lettieri. Già durante le lunghe trattative i due eletti nella lista Orta Democratica avevano manifestato la loro netta contrarietà alla riconferma dell’assessore Annalisa Cinquegrana. In 20 mesi di mandato l’esponente dell’esecutivo non ha prodotto praticamente nulla. Nessuno si è accorto della sua presenza nella squadra di governo. La delegata a Pari opportunità, Trasporti, Personale, Digitalizzazione e Innovazione, Sport e Edilizia sportiva si rivelata un assessore “inesistente”. È più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago che trovare atti e provvedimenti nei suoi settori di competenza. Da qui la legittima richiesta di Chianese e Lettieri di darle il benservito. Non una questione personale, ma di merito. La Cinquegrana è stata salvata dall’altra componente di Prospettiva Futura per Orta, quella proveniente dalla lista Coraggio, composta dal capogruppo Nicola Russo e dai consiglieri Raffaella D’Ambrosio e Anna Cirillo. Per accontentare il sindaco Santillo e suo cugino Gianfranco Piccirillo, cognato di Cinquegrana, i tre ex “coraggiosi” hanno stoppato l’iniziativa politica di Chianese e Lettieri. Non sono mancate le polemiche, al punto che si stava consumando una scissione all’interno di Prospettiva Futura per Orta. Per poco Chianese e Lettieri non hanno abbandonato il gruppo. E non è detto che nei prossimi giorni la frattura si possa ugualmente consumare.

Luigi Macchia e Elvira Caccavale

Ai due eletti di Orta Democratica non è andata giù nemmeno la decisione della fascia tricolore di sostituire gli ex assessori Andrea Villano e Florentia Lamberti con la nomina di due tecnici provenienti da fuori città, come l’aversano Luigi Macchia, sponsorizzato da Massaro, e la nolana Elvira Caccavale, indicata dal consigliere indipendente Ciro Palladino. È mai possibile che un paese di 30mila abitanti non possa esprimere due professionisti locali in grado di far parte del team di governo? Un tema posto anche dall’opposizione politico-consiliare. E se nessuno dei professionisti ortesi, come ha candidamente affermato Santillo, non avesse dato la propria disponibilità, il sindaco dovrebbe porsi una domanda conseguente: perché tutti vogliono stare lontano dall’amministrazione comunale? Ecco la strumentalità, ridicola e fantapolitica, del complotto demo-pluto-massonico. Ecco la sindrome della deresponsabilizzazione. Ecco che la colpa è sempre degli altri. Ed ecco, infine, la vera consistenza della “nuova” maggioranza: una lastra di ghiaccio che si scioglierà sotto i piedi di Santillo e Massaro, i principali colpevoli e responsabili del fallimento di un progetto abortito per manifesta inadeguatezza politico-amministrativa.

Salvatore Del Prete “Magò”

Per quanto concerne i rapporti di forza nella squadra di governo balza agli occhi il ruolo centrale di Massaro e si comprendono le ragioni vere del siluramento degli assessori di Orta al Centro. Il timoniere dell’assise è l’artefice politico, assieme allo scudiero Salvatore Del Prete “Magò”, dello scontro letale con l’ex sindaco Andrea Villano, suo alleato finché gli ha fatto comodo, poi ghigliottinato senza pietà sull’altare di un assessorato. Macchia, che lavora con Massaro, è ovviamente un suo fedelissimo e il gruppo formato ad horas, o meglio all’occorrenza, dai consiglieri comunali Raffaele Lampano, Gennaro Colella e Tiziana Dirasco è emanazione del presidente del civico consesso. In soldoni, la lista Orta sul Serio, rappresentata ad inizio consiliatura da due membri dell’assise, oggi ne conta il doppio ed esprime oltre al numero uno del civico consesso anche un componente della giunta. La strategia di Massaro cammina su un doppio binario: uno che guarda al presente, con la gestione di un’ampia fetta del potere, un altro che conduce al futuro, con la sua candidatura a sindaco. In una sola mossa si è liberato dell’ingombrante Villano e ha dato scatto al re ormai decaduto Santillo pianificando, ipso facto, il superamento dell’attuale amministrazione.

Antonino Santillo e Gianfranco Piccirillo

Meglio di così ha fatto solo il gruppo ex Coraggio. Con tre consiglieri comunali esprime altrettanti assessori, di cui uno con la delega di vicesindaco. Oltre ai riconfermati Tonino Russo e Pasquale Pellino, novello braccio destro della fascia tricolore e superassessore, anche Cinquegrana vive e dipende dagli ex “coraggiosi”. Ed è questo un altro tallone d’Achille del duo Santillo-Piccirillo e una anomalia doc della politica locale: un primo cittadino che non conta su nessun consigliere comunale è un prodotto autoptico; così come suo cugino, che senza esponenti in assise e senza ruoli politici, mantiene la cognata in giunta. “Succede solo a Orta”, si potrebbe dire utilizzando lo slogan dello stesso Piccirillo.

Succede fino a quando? A questa domanda sono in grado di rispondere soltanto Massaro e il vero leader di ex Coraggio. Immaginare un lungo percorso comune e al Comune tra i due è difficile. Ipotizzare una futura alleanza elettorale pure. E quindi? E quindi c’è un sindaco politicamente trapassato, un esecutivo per metà “straniero” e un consiglio comunale che vale come due di coppe a Briscola. Sullo sfondo una questione per nulla secondaria: Orta di Atella è destinata a diventare un feudo di Frattaminore? “Non è Dio che ci manda all’inferno. Siamo noi che volontariamente ci andiamo”. Cit. Gabriele Amorth.

Mario De Michele

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