E’ stato affidato a don Antonio Staiano, il parroco della frazione di Vico Equense, Fornacelle, l’omelia funebre di Arcangelo Arpino, l’imprenditore di 63 anni morto suicida giovedi’ scorso nel parcheggio del Santuario di Pompei.

”Dobbiamo essere legati gli uni agli altri – ha detto – impegniamoci ad aiutare i nostri vicini, perche’ ci potrebbero essere tanti Arcangelo tra noi”. ”Quello che fa piu’ male non e’ la crisi economica, ma quello svuotamento che si e’ creato tra le persone”, ha detto ai fedeli accorsi, numerosi, nella chiesa dei santi patroni Ciro e Giovanni, nel centro della citta’. E poi don Antonio Staiano ha esortato i fedeli a superare il momento di commozione e comportarsi in modo cristiano. ”No ai ritualismi. No agli egoismi”, ha detto. Poi, ritornando al gesto di Arpino il prete ha sottolineato: ”Non dobbiamo strumentalizzare il suo gesto, disperato. Ma preghiamo affinche’ il nostro padre l’accolga – ha aggiunto – lui e’ stato costretto a questo gesto”. La famiglia Arpino era seduta riunita nelle prime file, gente semplice, distrutta dal dolore, abbracciata e consolata al termine del rito, benche’ il prete avesse esortato i presenti a lasciarli tranquilli, perche’ molto scossi dalla tragedia.

 

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