La Campania vive una fase da codice rosso: tensioni sociali relative alla disperazione dei disoccupati senza prospettive, dei cassintegrati, dei pensionati, degli utenti dei servizi sociali, della sanità. Dal 2008 ad oggi il Pil regionale è calato di oltre il 10%. Quasi il 40% dei cittadini, in particolare nelle aree metropolitane, vive con un reddito al di sotto della soglia di povertà.
E’ per questo che Cgil, Cisl, Uil, Ugl, oggi in corteo a Napoli, chiedono al Governo un tavolo di confronto sull’emergenza Campania. Un tavolo, spiegano in un documento, per affrontare: la deroga al Patto di stabilità interno, al fine di far partire gli investimenti degli Enti Locali; investimenti adeguati nelle infrastrutture materiali ed immateriali (Alta Capacità Napoli-Bari, Banda larga e ultra larga, potenziamento del sistema portuale, aeroportuale e della logistica); la revisione della decisione di imporre alla Regione l’acquisto del Termovalorizzatore di Acerra utilizzando le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (ex FAS) di competenza regionale, scippando di fatto finanziamenti destinati alle attività produttive del territorio; la deroga all’utilizzo del Fondo Sviluppo e Coesione. Ed ancora, per la sanità chiedono: l’equo riparto del Fondo Sanitario Nazionale; lo sblocco del turn over ed il mantenimento degli impegni sulla stabilizzazione dei precari; la soluzione delle vertenze in atto. E poi, politiche sociali in grado di garantire la qualità dell’assistenza e dei servizi alla persona; politiche fiscali eque, capaci di andare incontro ai bisogni delle fasce più deboli della società (lavoratori e pensionati a basso reddito), per accrescerne il potere d’acquisto; politiche industriali capaci di rispondere alle opportunità esistenti ed alle vertenze nazionali, quali quelle nei settori dell’aereospazio, ferroviario e della cantieristica. Non solo, nel documento i sindacati chiedono anche le risorse per la copertura degli ammortizzatori sociali nella fase di crisi e per la soluzione del caso esodati; l’accelerazione degli interventi previsti nel Piano Città e Smart cities; un piano organico di intervento, di concerto con la Regione e le Istituzioni locali, nelle periferie urbane degradate per la lotta alla dispersione scolastica e per l’inclusione sociale. Richieste anche la Regione Campania: l’attuazione del “Contratto Campania”; l’accelerazione della riforma della macchina amministrativa regionale, anche in vista del riordino degli Enti Locali; in merito alla sanità il piano della territorializzazione dell’emergenza e dell’assistenza, che dovrà essere condiviso e presentato in tempi rapidi, tra l’altro. E poi, alle Province e ai Comuni chiedono l’avvio di una discussione sulla riforma degli assetti territoriali, soprattutto in vista della soppressione delle Province che si dovrà realizzare entro il 31 dicembre; l’immediata apertura di un confronto sulla tariffazione e sulla tassazione locale, per bloccarne gli aumenti e modularle in funzione della progressività del reddito, l’avvio delle attività di contrasto all’evasione fiscale; un’operazione che stani tutte le false condizioni di “disagio sociale”; la condivisione delle azioni di spending review, tra l’altro.