CASERTA – La Confcommercio di Caserta sola contro le strapotere delle Grandi Superfici di Vendita. E’ da questa Associazione – rappresentata dal Presidente Mario D’Anna – che ancora una volta si leva il grido di dolore dei piccoli imprenditori casertani. La Conferenza dei Servizi indetta per il 5 luglio presso il Comune di Marcianise per l’ampliamento dell’Outlet Capri due, dà la sensazione che ancora una volta si attenti all’imprenditoria ed alla vita associata delle città casertane.
Mentre la piccola impresa familiare del commercio è ormai al tracollo ed i locali commerciali, a dozzine, mostrarono il “fittasi” o il “vendesi”, nei luoghi della Politica e dell’Amministrazione si disserta di dare altri spazi a mega strutture con l’ulteriore sacrificio dell’impresa e degli stessi centri urbani. E’ per questo che la Confcommercio di Caserta ha ottenuto, con il concreto sostegno della Confcommercio della Campania e del suo Presidente Maurizio Maddaloni e della Federmoda Napoli con il Presidente Giuseppe Giancristoforo, il rinvio di trenta giorni della Conferenza dei Servizi per l’accesso agli atti amministrativi ma anche già ha presentato il proprio motivato NO all’ampliamento. Ed i motivi sono riassunti nei seguenti punti a testimonianza del crescente disagio delle categorie e delle città stesse. Infatti. Afferma D’Anna: l’area casertane, per la costante disattenzione delle Autorità e delle Istituzioni preposte, conta oggi Grandi Superfici di Vendita di ben tre volte superiori la media regionale. Una situazione che ha determinato ed ancora produce gravissime cause di malessere: ➢ Nell’ordine pubblico – specie nei giorni festivi – quando la viabilità e la mobilità vanno spesso in crisi paralizzando ampie aree a ridosso degli svincoli autostradali; ➢ Ha desertificato i centri urbani che ormai si avviano al degrado con il ribaltamento delle tradizionali abitudini del passeggio e dell’incontro nei centri cittadini; ➢ Ha prodotto la chiusura di attività di imprese familiari e locali tipiche della piccola imprenditoria; ➢ Ha prodotto la svalutazione immobiliare di intere strade e centri cittadini; ➢ Ha reso più insicure le strade del centro in assenza delle insegne e della frequentazione abituale che il Centro Commerciale Naturale di Caserta tenta faticosamente di ripristinare cos’ come sostenuto dal suo Presidente Giovanni De Simone; ➢ Ma – soprattutto – ha generato la sfiducia nell’impresa e nell’imprenditoria delle nuove generazioni legate all’azienda familiare; ➢ E – dunque – ha smorzato quell’anelito all’impresa così utile e così necessario alla rinascita di una classe dirigente autonoma nella nostra provincia. Sulla base di queste argomentazioni la Confcommercio di Caserta si attende solidarietà dalle Istituzioni e dalla Politica ricordando che le difficoltà della classe imprenditoriale locale sono problemi importanti della cittadinanza che essi sono stati chiamati a rappresentare.