Davanti al vertice del partito riunito a palazzo Grazioli per discutere del ridimensionamento del budget dopo il taglio dei rimborsi elettorali, Silvio Berlusconi ha provato ad addossare la ‘colpa’ della sua ricandidatura ad ipotesi fatte da altri chiarendo di non aver mai detto nulla di simile in maniera diretta.
Un ragionamento però, spiega chi ha partecipato alla riunione, che non ha convito nessuno. Anzi, la sensazione che hanno avuto tutti nel sentire il Cavaliere va nella direzione opposta:”Berlusconi scalpita e non vede l’ora di tornare sulla scena a tutto a campo”, è la sintesi di più di uno dei presenti. Che la ‘svolta’ sia iniziata – ed in attesa del ‘debutto’ domani quanto il Cavaliere concluderà il convegno dei Cristiano-riformisti (l’area pidiellina che fa capo al questore della Camera Antonio Mazzocchi) – lo chiarisce Fabrizio Cicchitto mettendo una pietra sopra all’idea di tenere le primarie per la scelta del candidato premier: “Con Berlusconi in campo, il problema non si pone”. Una ‘blindatura’ da parte di big del Pdl a testimoniare che in questo momento così delicato bisogna essere compatti “nel sostenere il presidente”. Un messaggio rivolto ai malpancisti e a chi come il gruppo Formattatori aveva fatto delle primarie una bandiera. Tant’é che sono proprio loro in una nota a ricordare che nell’ufficio di presidenza dell’otto giugno scorso tutto il vertice del Pdl aveva sottoscritto un documento per ufficializzare la consultazione popolare in autunno. E sarà con ogni probabilità una nuova riunione del parlamentino del partito ad ufficializzare la discesa in campo del Cavaliere come candidato premier del Pdl. Non è escluso che in quella riunione possa affacciarsi anche l’idea di tenere le primarie per altre cariche, come ha suggerito lo stesso Cicchitto. Parole che secondo i più maliziosi potrebbero avere come destinatario il segretario del Pdl, anche se per ora nessuno si azzarda a metterlo in discussione. A storcere il naso però è Gianni Alemanno, il sindaco di Roma che da tempo chiede la convocazione del congresso senza tanti giri di parole mette in chiaro che avrebbe preferito “la candidatura di Alfano” e spiegando di essere rimasto all’ultima riunione dell’ufficio di presidenza in cui si era deciso appunto di tenere le primarie.