Un monaco buddhista di 18 anni si e’ ”autoimmolato” dandosi fuoco per protesta contro la politica cinese in Tibet, secondo la Campagna internazionale per il Tibet. Il giovane e’ il 44esimo tibetano a scegliere questa estrema forma di protesta dal 2009.
Eccetto una, le altre ‘autoimmolazioni” sono avvenute nel 2011 e 2012, vale a dire in poco piu’ di un anno. Il giovane monaco risiedeva nel monastero di Gedhen Tashi Choeling, affiliato al monastero di Kirti, che si trova in una zona a popolazione tibetana della provincia cinese del Sichuan. Lobsang Sangaym leader del ”governo tibetano in esilio” che ha sede in India, ha affermato che le autoimmolazioni ”sono una chiara indicazione del fallimento della politica del governo cinese in Tibet”.