CASERTA – È nata in Terra di Lavoro Confimprese Caserta, associazione aderente a Confimprese Italia Confederazione Sindacale Datoriale Micro Imprese e Artigianato il cui scopo principale è la tutela dei piccoli imprenditori.

Presidente di Confimprese Caserta è Antonio Tanzillo, componente della Giunta esecutiva nazionale con delega alla previdenza ed assistenza. Accanto al presidente, nella giunta esecutiva di Confimprese Caserta, anche, Antonio Nardelli (segretario) e Giovanni Vitale e Angelo Rosario Di Lena (consiglieri). Ottanta al momento le imprese che aderiscono all’Associazione che ha sede in via Bugnano ad Orta di Atella. “Il nostro principale obiettivo – spiega il presidente Tanzillo – è quello di fornire una sana politica sindacale, creditizia ed assicurativa alle aziende che vivono questo particolare momento di difficoltà economica. La nostra è un’associazione che svolge attività sindacale autonoma, democratica e apartitica riunendo principalmente piccoli imprenditori e lavoratori autonomi per tutelarne gli interessi. I soci di Confimprese Caserta sono tutti soggetti singoli o associati che per la loro piccola dimensione organizzativa ed economica necessitano di una maggiore tutela rispetto alle altre realtà economiche e giuridiche. Dunque, non solo lavoratori autonomi e piccoli imprenditori, ma anche datori di lavoro di tutti i settori produttivi e professionali, incluse le figure professionali per le quali non sono previsti appositi albi o ordini professionali e anche tutte quelle forme di società aventi le caratteristiche qualitative e quantitative della piccola impresa. E ancora esperti che agiscono a tutela dei lavoratori autonomi e dei piccoli imprenditori, pensionati di tutte le categorie dei settori pubblici e privati e invalidi del lavoro”.

 

Tanzillo ricorda che “Confimprese Italia nasce nel 1996, su iniziativa di Imprenditalia, un pool d’imprese e di pro-fessionisti che ne costituiscono il nucleo originario. ConfimpreseItalia può contare su oltre 60.000 associati, con  più di 1.000.000 di addetti ed è già presente con 19 sedi regionali, tra cui la Campania. L’intuizione di dare vita ad un sindacato datoriale – continua – pur già in presenza di numerose associazioni che svolgevano e svolgono tale ruolo è rimasto invero in elaborazione costante a causa delle profonde evoluzioni che il mondo economico, del lavoro, la società tutta stavano vivendo da oltre un decennio. Oggi, nuovi bisogni, nuovi modelli di risposta iniziano a concretizzarsi. Eppure, ancora una volta le piccole imprese, grandi artefici della ricchezza nazionale, rischiano di restare marginali nella considerazione politico-programmatica e con esse le forme di intrapresa della nuova economia, a cominciare da quelle appartenenti al III settore”.

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