Offensiva estiva di Antonio Di Pietro che mentre “il Parlamento è ogni giorno espropriato a colpi di fiducia” punta a “ridare la parola ai cittadini” depositando alla Corte di Cassazione quattro nuovi quesiti referendari, due ‘anti-casta’ e due sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. “Due – ha sottolineato – sui diritti della fascia sociale più debole e due sui doveri della fascia più forte”.
“Chiediamo ai cittadini – ha spiegato il leader dell’Idv prima di entrare a depositare i quesiti – se ritengono giusto che ci siano dei diritti minimi dei lavoratori garantiti da contratti nazionali o se si vuole lasciare al singolo datore di lavoro di decidere, tornando così al colonialismo e ai lavoratori come schiavi”. E “se credono che il licenziamento illegittimo, una volta certificato come tale da un tribunale, non debba passare in gloria con una mancia ma debba essere revocato”.
In secondo luogo, “cerchiamo che la politica, in un momento così difficile, dia il buon esempio, per questo chiediamo ai cittadini se non vogliono più i finanziamenti ai partiti, travestiti da rimborsi elettorali, in modo che l’attività politico-parlamentare torni ad essere un servizio civile”, abolendo anche “il doppio stipendio dei parlamentari ottenuto attraverso il giochino della diaria”. I questiti intervengono per chiedere l’abrogazione delle modifiche all’articolo 18, delle misure sulla libertà contrattuale contenuta nella manovra agostana di Tremonti del 2011, della diaria parlamentare e del rimborso elettorale. La raccolta firme, ha spiegato il capogruppo Idv in Senato Felice Belisario, “inizierà i primi di ottobre” con l’obiettivo di presentarle “a inizio 2013”. “La Costituzione – ha aggiunto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, non va in ferie e prevede il rispetto dei diritti dei lavoratori e dei cittadini. Siamo convinti che quando il legislatore sbaglia, la parola passa al popolo sovrano”.