NAPOLI – “Gli ultimi dati evidenziano una situazione più che allarmante per Napoli e la sua provincia, dove sussiste un altissimo tasso di disoccupazione rispetto al resto della Campania, del Sud e del resto del Paese. Le cifre, unite a quelle relative ad un minor tasso di occupazione, creano un mix esplosivo sia in termini sociali che di legalità e di economia: basti pensare che nel solo 2011 circa 1600 negozi al dettaglio hanno chiuso i battenti”.
Lo ha detto Pietro Russo, presidente di Confcommercio Napoli – Imprese per l’Italia, commentando le statistiche diffuse dal Centro Studi dell’associazione, elaborate su dati Istat. A Napoli e provincia il tasso di occupazione per l’anno 2011 é stato del 36,3%, in Campania il 39,4%, nel Sud il 44%, in Italia il 56,9%. Il tasso di disoccupazione è pari al 17,8%, mentre in Campania è del 15,5%, al Sud del 13,6% e in Italia dell’8,4%. “Questo vuol dire – ha continuato Russo – che i consumi delle famiglie caleranno in media con gli altri territori, partendo però da una capacità di spesa fortemente inferiore”. A risentirne è soprattutto il terziario. “Alla crisi si accompagnano il mancato credito concesso dalle banche alle imprese e le iniziative di mobilità che spostano i flussi da una zona all’altra del territorio. Bisogna rimettere in moto l’economia, non puntando solo sulla tassazione”. “E’ fondamentale – ha concluso il presidente di Confcommercio Napoli – un tavolo di lavoro che possa adoperarsi per realizzare una valida programmazione che coinvolga anche il turismo, che può essere decisivo per rilanciare l’economia napoletana. Manca infatti una cabina di regia che condensi in una offerta globale tutte le iniziative che si realizzano ogni estate: il rischio è quello di disperdere risorse e risultati”.