I consumi di sostanze stupefacenti sono in calo, ma non mancano i problemi, come l’uso di droga da parte di giovani e studenti. E’ l’allarme della relazione 2012 antidroga al Parlamento. Il ministro Riccardi evidenzia le forme di dipendenza legate al gioco e gli eccessi nel consumo di alcol, che interessano in particolare gli studenti. “Per quanto concerne la lettura dei dati – ha aggiunto Riccardi – sono consapevole dei pericoli insiti nelle generalizzazioni. E’ vero che il dato sui consumi di sostanze stupefacenti indica che la tendenza alla contrazione, in atto ormai da alcuni anni, può ritenersi sostanzialmente confermata.
E’ altrettanto vero, però, che questa tendenza, oltre a presentare, in generale, un’intensità minore rispetto a quella riscontrata nel 2010, si manifesta in modo differente in relazione al tipo di sostanza e alle diverse aree del territorio nazionale”. Per la cannabis, cita come esempio il ministro, si riscontra una “lieve tendenza all’aumento tra la popolazione studentesca; sempre tra i giovani, si assiste ad una ripresa dei consumi di stimolanti, mentre i consumi di cocaina e allucinogeni presentano un trend in diminuzione”. Per l’eroina si nota, “in generale, una diminuzione dei consumi; tuttavia preoccupa la stabilità dell’assunzione di tale micidiale droga da parte degli studenti dell’Italia meridionale e insulare e della popolazione femminile. La contrazione dei consumi, inoltre, sembra essere accompagnata da un aumento della frequenza di assunzione tra gli studenti che hanno provato eroina negli ultimi trenta giorni. Analogo discorso si può fare per la cocaina, tenuto conto che in una parte della popolazione giovanile, 16-17enni, non si è potuto registrare alcun decremento”. Riccardi ha sottolineato anche alcune situazioni critiche “al fine di orientare l’azione futura e di stabilirne le priorità”: “l’età media dei nuovi utenti (di coloro cioé che per la prima volta si rivolgono ai servizi) è di 31,6 anni, con un incremento del periodo di tempo fuori trattamento – e dei rischi che ne conseguono – e un arrivo sempre più tardivo alle strutture socio-sanitarie”. Inoltre, “rispetto al 2010, si registra la chiusura di 26 strutture socio-riabilitative”. Secondo il ministro, “si assiste ad una tendenza, ormai pluriennale, a non sottoporre gli utenti in trattamento presso i servizi per le tossicodipendenze (SERT) ai test per le principali patologie infettive correlate (AIDS ed epatiti B e C); si riscontra un bassissimo utilizzo della possibilità, prevista dalla legge, di affidamento in prova dei detenuti tossicodipendenti al servizio sociale, per proseguire o intraprendere attività terapeutica”. Altra allerta del ministro, la diffusione di “forme di dipendenza legate al gioco d’azzardo, anche tra la popolazione studentesca”. E poi “il consumo dell’alcol e gli episodi di ubriachezza tra gli studenti, anche se in flessione, meritano comunque particolare attenzione”. “In materia di carcere e droga e in tema di ludopatia ho già intrapreso iniziative – scrive il ministro nell’introduzione alla relazione al parlamento 2012 – e ribadisco in questa sede il mio impegno”. Riccardi sottolinea anche le “difficoltà economiche in cui si trovano, in modo non omogeneo su tutto il territorio nazionale, le strutture pubbliche e del privato sociale”.