NAPOLI – E’ stata assolta perche’ il ”fatto non costituisce reato” l’impiegata romana di 39 anni che era stata fermata perche’ evasa dai domiciliari per portare il proprio figlio al pronto soccorso. Lo ha stabilito oggi il tribunale di Napoli che l’ha processata per direttissima. Gloria B., assistita dall’avvocato Gianluca Arrighi, era stata arrestata e poi condannata in primo grado dal tribunale di Roma lo scorso 4 giugno per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La pena inflitta in primo grado e’ stata di 4 anni di reclusione. Dopo circa un mese trascorso nel carcere di Rebibbia, i giudici, in attesa del processo d’appello, le avevano concesso i domiciliari presso l’abitazione di Napoli, dove nel frattempo si erano trasferiti il marito e il figlio di dieci anni. Ieri mattina la donna, ad un controllo, non era stata trovata in casa. La polizia si e’ quindi appostata nei pressi dell’abitazione per attendere Gloria. Al suo rientro la donna, che era in compagnia del figlio, e’ stata bloccata e arrestata per evasione. Il suo difensore, nel corso del processo, ha dimostrato come la donna romana si fosse allontanata da casa per portare il figlio, colto da un’improvvisa crisi d’asma, al pronto soccorso mentre il marito si trovava fuori per lavoro. ”E’ stata correttamente ritenuta – spiega Arrighi – la sussistenza della scriminante dello stato di necessita’, ossia di una causa di giustificazione che esclude l’antigiuridicita’ del fatto criminoso”.

 

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