La riforma della legge elettorale è un impegno inderogabile, basta rinvii. In un colloquio con l’Unità di ritorno dal suo soggiorno a Stromboli, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si dice ‘inquieto nel non vedere ancora vicine ad un approdo le discussioni su una nuova legge elettorale’, in un dibattito che procede fra alti e bassi.
Sulla riforma elettorale, nel colloquio con l’Unità, il presidente della Repubblica nota che “rimane ancora bloccato il progetto di sia pur delimitate modifiche costituzionali che era stato concordato prima di un’ improvvisa virata sul tema così divisivo di un improvvisato cambiamento in senso presidenzialistico della Costituzione”. Da qui l’intenzione di “seguire più da vicino il processo che dovrebbe portare all’attuazione dell’impegno ormai inderogabile di non tornare alle urne con la legge elettorale del 2005”. “Nel partire registro con piacere – osserva poi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo colloquio con l’Unità – che c’é stata una schiarita nei rapporti tra il governo e le forze politiche che lo sostengono. Anche nel senso – aggiunge il capo dello Stato – che si è gettato uno sguardo su progetti significativi per i prossimi mesi, quelli di un autunno che già si preannuncia impegnativo”. Rientrato a Roma dal suo soggiorno estivo a Stromboli, che è durato, spiega il presidente, “poco più di otto giorni, più o meno come lo scorso annò”, Napolitano spiega che cercherà “di seguire più da vicino l’evolversi sia della tematica europea e della politica finanziaria ed economica, sia per l’appunto il processo che dovrebbe portare all’attuazione dell’impegno ormai inderogabile di non tornare alle urne con la legge elettorale del 2005”.