Manovra: in carcere subito chi evade oltre i tre milioni. E i Comuni metteranno on line le dichiarazioni dei redditi. Gli emendamenti del governo: nelle dichiarazioni si dovrà indicare con quali banche si hanno rapporti. Salta il contributo di solidarietà del 5% per i redditi sopra i 90.000 euro e del 10% per i redditi oltre i 150.000. Confindustria: debole e inadeguata.

L’ira di Regioni e comuni per i tagli e l’appello di Alemanno ‘a tutti’: testi inaccettabili. Bersani: basta ricette improbabili. Salve le feste del Primo Maggio, del 25 aprile e del 2 giugno ma non le feste patronali. E’ quanto prevede un emendamento alla manovra approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Lo riferisce Vincenzo Vita del Pd a margine dei lavori a Palazzo Madama. Le tre feste civili non saranno più accorpate alla domenica. L’emendamento era del Pd ed è stato accolto dal relatore. “Una decisa lotta all’evasione fiscale è un importante componente di un pacchetto credibile” di misure di aggiustamento ed è “la chiave per l’accettabilità sociale delle necessarie misure correttive”.

E’ questa l’impostazione su cui hanno concordato il commissario per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ed il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso di una conversazione telefonica. Lo ha riferito il portavoce dello stesso Rehn, Amadeu Altafaji. “L’esperienza fatta in molti stati membri – ha poi aggiunto il portavoce – mostra comunque chiaramente che è difficile quantificare con precisione l’impatto delle misure antievasione sul gettito fiscale”. Rehn, ha detto ancora Altafaji, ha anche accolto positivamente la riaffermazione, da parte di Tremonti, del suo impegno per fare in modo che le misure che saranno varate consentiranno all’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati in materia di bilancio. “Come già sottolineato – ha concluso il portavoce – è necessario che gli obiettivi siano pienamente conseguiti e che siano adeguatamente enfatizzate misure destinate a sostenere la crescita”.

La manovra “e’ totalmente solida nei saldi di copertura”. Lo afferma il ministro dell’Economia Giulio Tremonti in una nota nella quale mette in risalto che “in Italia l’evasione fiscale e contributiva è enorme” e che il testo in discussione prevede “un radicale cambiamento nella strategia di contrasto all’evasione fiscale” consente un recupero di circa 700 milioni nel 2012 e di 1,6 miliardi nel 2013. Sono iniziati da poco i lavori della Commissione Bilancio del Senato sulla manovra economica. E’ stato intanto spostato dalle 9 alle 13 il termine per la presentazione dei sub-emendamenti all’emendamento fiscale depositato ieri dal ministro dell’economia Giulio Tremonti e dal relatore Antonio Azzollini In manovra non ci sarà nessuna misura di condono perché sarebbe un intervento “una tantum”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giulio Tremonti parlando ieri alla Commissione Bilancio del Senato, secondo quanto riferisce il resoconto sommario della seduta.

Il ministro “conferma l’intenzione di non procedere a nessuna misura di condono, poiché si tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cassa ma che non modifica l’assetto della finanza pubblica”. Il ministro ha anche escluso, a proposito dei rapporti tra Italia e Svizzera per risolvere le controversie fiscali pendenti, il ricorso a nuovi scudi fiscali. “Sussiste l’esigenza – ha detto Tremonti secondo quanto riportato dal resoconto sommario della seduta – di evitare interventi singoli di rimpatrio di capitali che forniscano un gettito solamente una tantum, procedendo pertanto con attenzione e prudenza”. Nella manovra economica non c’é un eccessivo squilibrio della componente fiscale rispetto ai tagli alla spesa. Lo assicura il ministro dell’economia Giulio Tremonti secondo quanto riporta il resoconto sommario della seduta di ieri della commissione Bilancio di Palazzo Madama.

Il ministro ha sottolineato come “non possano essere condivisi i rilievi formulati nei confronti della manovra circa un eccessivo squilibrio della componente fiscale rispetto alla decurtazione della spesa. La proporzione inizialmente prevista viene infatti mantenuta e confermata, ove si consideri che il contributo di solidarietà viene sostituito da misure prettamente fiscali, quantunque nella loro gestione vengano inclusi i governi locali”. Il ministro ha anche indicato che il ricorso alla spending review (previsto da un emendamento del Pd) per una corretta definizione delle necessità di spesa pubblica, “sia una via da approfondire e percorrere”.

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