Fin dall’esordio Tarik ‘del Pilastro’ avrebbe dovuto capire che la carriera di rapinatore non era destinata a finire bene: l’8 giugno scorso, pochi giorni dopo aver perso il posto di lavoro, aveva tentato invano di assalire una farmacia di Bologna forzando le porte scorrevoli all’orario della chiusura. Le telecamere di sicurezza lo hanno immortalato mentre, pistola alla mano, infila il braccio armato dentro la fessura per provare a costringere le due farmaciste ad aprire.
Che invece, pur terrorizzate, chiamano la polizia costringendolo a lasciar perdere. Tarik Masrour, 25 anni, marocchino regolare in Italia e senza legami con lo spaccio, per la squadra mobile di Bologna di rapine, da quel giorno fino al 6 settembre, ne ha fatte altre cinque. Ma a tradirlo sono stati soprattutto la sua ‘faccia pulita’, descritta dalle vittime, e la serialita’ degli obiettivi: quattro farmacie e in due casi addirittura lo stesso supermercato, il Conad di viale Felsina, viale dove tra l’altro si trova la farmacia che aveva tentato di rapinare a giugno. Ai poliziotti della Sezione crimine diffuso e’ bastato incrociare la descrizione del ‘bel ragazzo dalla faccia pulita, curato e ben vestito, con occhiali a goccia’ con l’analisi delle riprese video e sondare il sottobosco criminale per individuare ‘Tarik del Pilastro’, dal nome del quartiere dove e’ conosciuto e dove alla fine – grazie anche a intercettazioni e 113 – e’ stato bloccato. Con chi gli ha messo le manette ai polsi si e’ definito rapinatore ”occasionale”, tentando di fornire una specie di giustificazione: ”non ho mai fatto male a nessuno, non ho mai picchiato. Ho perso il lavoro, che faccio: non do’ da mangiare a mio figlio o rapino?”. Tra sabato e domenica e stato fermato, su input del pm Domenico Ambrosino, con l’accusa di rapine pluriaggravate in continuazione. In sei colpi ha portato a casa 4.500 euro. Ma per gli inquirenti, nonostante quanto ha detto, potrebbe aver commesso anche altre rapine con lo stesso modus operandi, ma piu’ violente. Non e’ escluso che possano arrivare altri addebiti. E se e’ effettivamente vero che al ragazzo (unito con un’italiana e con un figli piccolo) da maggio non era stato rinnovato il contratto da magazziniere in una cooperativa della provincia, e’ anche vero che in un colpo oltre a rapinare soldi ha preso anche farmaci, non proprio di sopravvivenza. In casa gli hanno trovato le scatole dei prodotti, oltre ai vestiti e agli occhiali firmati a goccia indossati ad ogni colpo, che alla fine hanno messo gli inquirenti sulle sue tracce.