“Difficoltà”. Così hanno definito fonti del governo di Atene, quelle che stanno bloccando i negoziati ripresi oggi fra il governo ellenico e i rappresentanti della troika formata da Ue, Bce e Fmi. E di una impasse seria della trattativa sono convinti anche gli osservatori politici locali che in tal senso hanno letto la conclusione (senza alcun esito) dell’incontro avuto nel primo pomeriggio dal ministro delle Finanze greco Stournaras con i tre ispettori internazionali – i tedeschi Matthias Mors (Ue) e Klaus Masuch (Bce) ed il danese Poul Thomsen (Fmi) – e il breve colloquio (appena 35 minuti) avuto in prima serata dagli stessi con il premier Antonis Samaras.

L’incontro fra il ministro e la troika si è concluso con un nulla di fatto proprio sul motivo centrale del contendere, ovvero i circa 2 miliardi di euro che separano ancora le due parti riguardo le misure proposte da Atene per finalizzare il pacchetto dei tagli al bilancio da 13,5 miliardi di euro per il biennio 2013-2014 che aprirebbero la strada alla concessione della nuova tranche di aiuti alla Grecia da 31,5 miliardi. Un altro segnale negativo, secondo gli analisti, sarebbe venuto anche dal successivo incontro della troika con Samaras: troppo breve per poter aver portato dei frutti. Comunque, al termine del colloquio al quale ha presenziato anche Stournaras, il ministro ha affermato che la troika chiede al governo “alcune chiarificazioni che la Grecia darà”. “La troika ci ha chiesto alcune chiarificazioni e noi gliele daremo”, ha detto Stournaras ai giornalisti. Ed ha aggiunto che le trattative proseguiranno. Alla domanda se incontrerà di nuovo i rappresentanti dei creditori internazionali, il ministro ha risposto affermativamente. Da parte loro, fonti vicine al governo hanno tenuto a sottolineare che “non ci sono difficoltà nei negoziati con la troika”. Le stesse fonti hanno aggiunto che da oggi Samaras ha avviato una serie di contatti telefonici con alcuni leader europei (di cui non sono stati rivelati i nomi) “alla ricerca di una soluzione politica” dell’impasse registratasi nelle trattative con la troika. Non è escluso, sempre secondo le stesse fonti, che in tarda serata Samaras decida di informare dell’esito dei colloqui telefonici i leader dei due partiti che sostengono il suo governo di coalizione, il socialista Evangelos Venizelos (Pasok) e Fotis Kouvelis di Sinistra Democratica. Sempre oggi Stournaras ha presentato al Parlamento il progetto di legge del bilancio statale per il 2013 che prevede, fra l’altro, tagli alle spese per 7,5 miliardi di euro. Il progetto prevede inoltre un aumento degli introiti nelle casse dello Stato pari a 500 milioni. In più nel documento è previsto un avanzo primario di bilancio pari a 2,2 miliardi per riuscire a ridurre il deficit statale al 4,2% del Prodotto Interno Lordo (Pil). Per quanto riguarda la recessione, continua pesante: il Pil è stimato a -3,8% per il 2013, mentre per il 2012 è previsto intorno al -6,5%. Il deficit primario del governo centrale – senza interventi straordinari – si prevede intorno ai 2,8 miliardi di euro ovvero a circa l’1,4% del Pil nel 2012, contro i 4,5 miliardi del 2011 vale a dire il 2,1% del Pil. Tutti i debiti scaduti saranno pagati dalle rate del prestito del periodo 2012-2013.

 

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