La Guardia di Finanza di Milano sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Antonella Bertoja nei confronti di 2 persone indagate, a vario titolo, per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Le indagini, svolte su delega dei sostituti procuratori Adriano Scudieri e Laura Pedio, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco, hanno permesso di ricostruire un meccanismo di frode che avrebbe sottratto alle casse dello Stato oltre 14 milioni di euro di imposta sul valore aggiunto. Attraverso la ricostruzione dei flussi contabili e finanziari delle societa’ telefoniche coinvolte le Fiamme Gialle hanno accertato che una societa’ statunitense avrebbe ceduto, in regime di non imponibilita’ Iva, “rilevanti quantitativi di fittizio traffico telefonico ad una societa’ ‘cartiera’ italiana che, a sua volta, li avrebbe rivenduti ad un’altra societa’ italiana”. Il meccanismo avrebbe permesso alla prima societa’ italiana di non versare l’Iva e alla seconda di indicare nelle dichiarazioni fiscali costi per operazioni inesistenti, maturando al contempo anche un credito d’imposta (per il quale era poi possibile chiedere il rimborso all’erario). Oltre all’applicazione delle due misure cautelari, i finanzieri stanno eseguendo, nell’operazione ribattezzata ‘Liberia special’, anche il sequestro preventivo di beni degli indagati e del patrimonio delle societa’ italiane coinvolte per un valore complessivo di oltre 9 milioni di euro.

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