Dal calvario in carcere, alla vicenda giudiziaria, passando attraverso il rapporto tra politica e magistratura, e finendo sul ruolo dell’informazione. Questi, e tanti altri ancora, i temi trattati nella video-intervista esclusiva rilasciata a Campania Notizie dal consigliere regionale Enrico Fabozzi.

Una lunga conversazione in cui abbiamo parlato degli oltre 11 mesi trascorsi dall’ex sindaco di Villa Literno in una cella della struttura penitenziaria di Secondigliano, ma anche del “silenzio assordante” del mondo politico, della “lentocrazia” della giustizia, e del sistema mediatico, spesso alla ricerca solo di “scoop” basati sulla preconcetta convinzione di colpevolezza. Fabozzi, arrestato il 15 novembre 2011 per presunti reati di camorra, è stato scarcerato lo scorso 23 ottobre. Nei prossimi giorni tornerà tra i banchi del consiglio regionale, dopo la sospensione durante il periodo di carcerazione.

Lo abbiamo intervistato nella sua abitazione a Villa Literno. Ci hanno accolto la moglie Rosetta e il primogenito Paolo che, assieme al secondo figlio Sergio, hanno vissuto l’odissea carceraria del consigliere regionale e si apprestano a combattere con lui la battaglia processuale che inizia il prossimo 21 novembre presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Fabozzi, infatti, è stato rinviato a giudizio. Ma come lui stesso dice nel corso dell’intervista è sereno perché potrà dimostrare da uomo libero la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati.

Dalla conversazione con l’ex primo cittadino liternese emerge anche il lato umano di una persona che ha affrontato con ammirevole dignità la dura prova del carcere. Un uomo che a fronte di una detenzione preventiva di quasi un anno (detenzione dichiarata ingiusta da ben due sentenze della Cassazione) non ha perso la fiducia della giustizia, pur segnalando gli “atteggiamenti abnormi” della magistratura inquirente. Un’intervista dalla quale emerge uno spaccato che va ben oltre la sua vicenda personale, accendendo i riflettori sul contesto socio-politico di terra di Gomorra. E la sua disamina puntuale e acuta dimostra come il carcere non abbia intaccato la sua lucidità politica e la capacità di “leggere i fatti” con distacco e obiettività.

Noi, come abbiamo sempre fatto e come faremo sempre, non ci siamo accodati al gregge manettaro, e abbiamo ritenuto giusto, anzi doveroso, dare voce a Fabozzi, perché ci opponiamo e ci opporremo con tutte le nostre forze all’imbarbarimento giustizialista che vorrebbe tramutare la presunzione di innocenza in presunzione di colpevolezza.

Mario De Michele

 

LA VIDEO-INTERVISTA ESCLUSIVA AL CONSIGLIERE REGIONALE ENRICO FABOZZI

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