SERINO. Lo scorso 25.11.2012, negli uffici della Stazione di Serino si sono presentati due uomini sui 30 anni, residenti nella provincia di Napoli, che hanno sporto una querela per il reato di furto. Il più grande dei due, un imprenditore, ha dichiarato in denuncia che, nelle prime ore di quella mattinata, mentre si trovavano a Serino per acquistare dei generi alimentari, ignoti gli avevano asportato l’autovettura su cui viaggiava, lasciandolo di fatto a piedi.

Il secondo uomo, dipendente del primo, ha confermato che, una volta ricevuta la telefonata del proprio capo, si è precipitato a Serino per soccorrerlo con un’altra autovettura. Qualcosa ai carabinieri, però, non è parso da subito chiaro. A insospettire particolarmente i militari dell’Arma è stato l’atteggiamento eccessivamente nervoso e preoccupato dell’imprenditore, a fronte di un danno di modico valore, visto che l’autovettura oggetto di furto era vecchia di quasi 20 anni.

 

Nonostante tale impressione, i carabinieri si sono messi immediatamente al lavoro per acquisire qualche elemento utile alla ricostruzione della storia e all’identificazione dei ladri, partendo chiaramente dall’acquisizione dei filmati delle telecamere di sicurezza del comune di Serino. Proprio vedendo tali immagini, i carabinieri sono riusciti a identificare con certezza il percorso fatto dall’autovettura del dipendente che avrebbe soccorso il datore di lavoro, ma dell’autovettura oggetto di furto non c’era traccia: sembrava che non fosse mai transitata nel comune di Serino. Guardando meglio le immagini, i carabinieri hanno poi notato come, a bordo di quella macchina che secondo la denuncia sarebbe servita per venire a recuperare il derubato, c’erano sin dall’inizio tanto l’imprenditore quanto il suo dipendente, che avrebbero effettivamente acquistato degli alimenti, ma assolutamente senza portare con loro la fantomatica macchina rubata.

Riconvocati presso gli uffici della caserma di Serino e richiesti di maggiori spiegazioni di fronte alle immagini acquisite dai carabinieri, i due uomini non hanno potuto che confessare d’aver sporto una falsa denuncia. In realtà, il furto sarebbe stato realmente perpetrato, ma non certo a Serino in quella mattinata, ma nella precedente nottata in un comune del salernitano. Il motivo della falsa denuncia è poi stato spiegato molto candidamente dall’uomo ai carabinieri: egli si era recato nel salernitano per incontrare segretamente la sua amante, con la quale intrattiene chiaramente una relazione extraconiugale, e quando ha scoperto d’esser stato vittima del furto dell’autovettura, ha cercato di dissimulare la sua presenza in quel luogo, onde evitare che la moglie potesse scoprire qualcosa. Dovendo recarsi a Serino per acquistare degli alimenti, gli è poi venuto in mente di sporgere la falsa denuncia a quei carabinieri.

Al termine degli atti, i due napoletani sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino perché ritenuti rispettivamente responsabili dei reati di simulazione di reato l’imprenditore, e favoreggiamento personale il dipendente.

 

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