NAPOLI – In Commissione Mobilità, presieduta da Giovanni Formisano, l’Assessora Donati ha chiarito il percorso che il Comune sta seguendo e l’interlocuzione in corso con la Regione Campania che, con la delibera della Giunta regionale 601 del 19 ottobre, ha introdotto la possibilità di titoli di viaggio integrati per singola azienda. Invitati alla riunione anche i vertici dell’Anm, per la quale è stato presente l’amministratore unico Brunetti, e di Metronapoli, con l’amministratore delegato Ramaglia.
Le decisioni regionali, ha detto in apertura il presidente Formisano, hanno generato caos che si è aggiunto alla situazione di sofferenza delle aziende di trasporto, colpite dai duri tagli imposti, e degli utenti, mentre sarebbe necessario ragionare con ottica diversa, prendendo atto sia dell’istituzione dell’area metropolitana che della decisione del Comune di dar vita ad una unica azienda per la mobilità.
L’assessora Donati ha spiegato che non vanno alimentati allarmismi, che il sistema UNICO, che va considerato uno strumento prezioso per gli utenti, rimane in vigore. La delibera regionale introduce “nuovi titoli integrati per singola azienda a tariffa ridotta”, una innovazione che però, per Napoli, non è del tutto applicabile in quanto i trasporti napoletani sono per loro natura intermodali e lo saranno ancora di più con l’attuazione dell’azienda unica di mobilità, la cui costituzione è stata decisa dal Consiglio lo scorso 30 novembre. Proprio a partire da questa decisione, il Comune chiederà all’assessore regionale ai trasporti Vetrella, che si è dichiarato disponibile, di rivedere i contenuti della delibera per quanto riguarda la città di Napoli. Intanto il Comune sta prendendo in esame alcune innovazioni tariffarie, da introdurre con l’entrata in funzione della holding della mobilità: si pensa ad un biglietto di corsa semplice scontato (1 euro) ed anche all’offerta di un carnet di biglietti, sempre monocorsa, con un biglietto in omaggio, innovazioni che però, allo stato, sono solo ipotesi in quanto vanno stimati i ricavi che ne deriverebbero. Queste ipotesi, ha detto l’assessora Donati, tengono conto anche di diverse esigenze di mobilità segnalate da dati, anche nazionali, secondo i quali diminuiscono gli spostamenti sistematici ed aumentano quelli occasionali, detti “erratici”. Ci potrà essere comunque, in futuro, ha concluso l’assessora Donati, una evoluzione dell’attuale sistema basato sul consorzio Unico, anche perché è un sistema di integrazione spinta che agevola gli utenti ma ha anche ricadute negative sulle singole aziende che partecipano con le loro tratte (sono diverse per consistenza e costi), tanto che, per il passato, la Regione Campania l’ha sostenuto economicamente.
Con l’area metropolitana, però, si porrà ancora di più il tema dell’integrazione delle tariffe e delle aziende (a quel punto non solo di quelle napoletane, ma anche CTP e EAV) e, anzi, ha concluso l’assessora, della creazione di un unico grande polo del trasporto pubblico metropolitano che possa affrontare l’efficientamento delle aziende e migliorare i servizi per gli utenti.
I consiglieri intervenuti hanno sostenuto che la delibera regionale fa tornare indietro il sistema dei trasporti di 20 anni e creerà molti disagi agli utenti che già subiscono le conseguenze della crisi delle aziende, e tra queste quella dell’ANM, che non garantisce il diritto alla mobilità (Aniello Esposito), che in presenza di un dato così elevato di evasione, che incide soprattutto sull’ANM, l’introduzione di nuove modalità finirà per danneggiare il sistema UNICO (Moretto), che vanno introdotti sistemi di pagamento meno antiquati e formule che tutelino la mobilità delle famiglie (Gennaro Esposito). Proprio in risposta alle perplessità manifestate da quest’ultimo consigliere sull’unificazione delle aziende della mobilità, che manca ancora di un piano strategico, l’assessora Donati ha proposto di svolgere al più presto un incontro sul processo di unificazione delle aziende di mobilità in atto.