BENEVENTO – Il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, ha incontrato stamani presso la Rocca dei Rettori i dirigenti ed il personale dell’Ente per il tradizionale scambio di auguri in vista delle imminenti festività. Aprendo il suo intervento, il presidente Cimitile ha innanzitutto espresso vivo apprezzamento per il messaggio natalizio presentato ieri dall’Arcivescovo Metropolita, Mons. Andra Mugione, richiamando soprattutto le sue parole sull’anno buio che sta per terminare.
“Come non essere d’accordo con il pastore della Chiesa beneventana quando dice che il 2012 è stato un anno di crisi profonda – ha sottolineato il presidente Cimitile –. Una crisi non solo economica, ma anche politica, sociale e valoriale. Un momento critico per il nostro territorio dove stiamo assistendo al crescente fenomeno della disoccupazione, del tracollo di interi settori produttivi, del fallimento di numerose imprese. I dati, d’altronde, lasciano interdetti: abbiamo perso 15/16 punti di P.I.L. ed all’orizzonte non ci sono segnali di inversione di tendenza”. In questa crisi economica, ha detto il presidente, ha sofferto anche l’Amministrazione Provinciale su cui lo Stato ha scaricato le vertenze che si sono venute creando. “Basti pensare che tra il 2010 ed il 2012 i trasferimenti statali sono passati da 19 a 11 milioni e sono destinati a diminuire ancora il prossimo anno per comprendere il disagio con il quale si opera sul territorio per assicurare i servizi minimi ai cittadini – ha evidenziato Cimitile –. Abbiamo subito tagli nei settori della forestazione, dei trasporti, dei rifiuti, senza considerare che abbiamo subìto un blocco dei lavori pubblici per il mancato finanziamento degli stati di avanzamento, mettendo così le imprese in straordinaria difficoltà. I tagli si sono abbattuti anche sulla cultura così come sui servizi sociali. In questa tempesta, abbiamo dovuto reggere la protesta ed il disagio che sono andati montando sul nostro territorio, mettendo in campo misure di contrasto alla crisi per dare una risposta alle famiglie ed alle imprese in difficoltà”. Il presidente ha però evidenziato che, nonostante le difficoltà, grazie al lavoro e all’impegno dei dirigenti e dei dipendenti, la Provincia ha conseguito risultati importanti in questo anno. A titolo di esempio Cimitile ha ricordato che “la Provincia di Benevento ha un Bilancio solido e rispetta i vincoli del Patto di Stabilità; ha mantenuto intatti per il 2013 i livelli della tassazione, ha rinnovato un numero cospicuo di scuole e di palestre, ha ripreso il progetto di valorizzazione della centrale idroelettrica di Campolattaro, ha approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, ha bloccato la marea di spazzatura proveniente da altre province e nel contempo ha dato vita ad un ciclo positivo e virtuoso, ha allargato gli spazi del Museo del Sannio per il potenziamento della Sezione Egizia, ha mantenuto vivi i rapporti con le altre Istituzioni del territorio”. Una serie di risultati positivi che però vanno a scontrarsi l’incertezza della legislazione sulle funzioni delle Province. Il presidente Cimitile, ricordando il dibattito avviato dal Governo Monti sul ridimensionamento delle Province, ha auspicato che una politica nuova ed autorevole avvii un ragionamento serio e fondato sull’assetto istituzionale dello Stato al fine di produrre una revisione che restituisca dignità alle Istituzioni ed al personale. Ritornando infine al messaggio dell’Arcivescovo Mugione, il presidente Cimitile ha concluso il suo intervento dicendo che l’Italia “ha bisogno di un cambiamento profondo che metta la parola fine ad una politica senza principi, inventata al momento ed induca tutti alla responsabilità. Avviare un’opera di rinnovamento dal profondo per ritornare ai valori ed all’interesse comune per superare una economica senza etica ed una scienza senza umanità”. Il presidente ha quindi rivolto un appello alla speranza ed all’impegno per il 2013, un anno decisivo per le sorti dell’Italia e del Sannio, nel quale ciascuno è chiamato a fare la propria parte per vincere la sfida del tempo presente.