CASAL DI PRINCIPE – Sabato mattina Amedeo Letizia è tornato a Casal di Principe, oltre vent’anni dopo il suo addio, per la prima volta in una manifestazione pubblica, per presentare ai suoi (ormai ex) concittadini il libro “Nato a Casal di Principe –  Una storia in sospeso”, scritto con la giornalista Paola Zanuttini. L’evento al Parco della legalità, teatro che sorge su un terreno confiscato ai clan.

Una manifestazione commovente e coinvolgente, cui hanno partecipato centinaia di cittadini in rappresentanza della parte buona di Casale di Principe, nella quale gli emozionanti interventi dei relatori e degli ospiti erano intervallati dalla lettura di brani del libro, ad opera dei bravissimi attori Rolando Ravello, Lidia Vitale, Antonella Stefanucci e Antonino Iuorio.

La storia “in sospeso” di cui si parla nel libro è quella di Paolo Letizia, fratello di Amedeo, rapito nel 1989 in circostanze misteriose che non ha più fatto ritorno a casa. A seguito di quell’episodio, Amedeo decise di andare a Roma, dove ha avuto una brillante carriera prima come attore (era lui il simpatico Gigi de “I ragazzi del muretto”) poi come produttore.

Amedeo è convinto che nella sparizione di Paolo c’entri la camorra, la cui presenza era assai pervasiva in quegli anni, visto che Paolo aveva frequentazioni pericolose ed era già stato coinvolto in episodi di cronaca.

Ma più che ad un’inchiesta, il libro assomiglia ad una seduta di psicoanalisi, in cui la giornalista recita la parte dell’analista, alternando domande e riflessioni personali rispetto alle parole di Amedeo, che per la prima volta decide di mettersi veramente a nudo, parlando del suo passato e delle sue paure.

La storia di Paolo diventa quindi un pretesto per analizzare un contesto sociale sul quale, al di là dei processi e dei verbali, poco si è veramente indagato, per raccontare una giovinezza fatta di entusiasmi e frustrazioni in teoria del tutto normali, ma nei fatti pervertiti proprio dal contatto con quel contesto.

Oltre agli autori, sul palco, c’era Renato Natale (Ass. Jerry Masslo), che ha fatto un po’ da padrone di casa. Struggenti gli interventi di Gianni Solino (Libera Caserta – Comitato Don Diana) che ha fatto appello “a chi sa” di restituire serenità alla famiglia Letizia, e di Peppe Pagano (Nco) che ha ricordato i tanti amici che potevano salvarsi e non ci sono riusciti e, nel presentare il suo “Pacco alla camorra”, ha avvertito tutti che ora la camorra non uccide più con le pistole, ma con l’inquinamento, con i rifiuti tossici seppelliti sotto terra nei decenni passati. Don Carlo Aversano, parroco di Casal di Principe e amico di famiglia, è intervenuto per un saluto.

Nel corso della mattinata saranno inoltre presentate alcune fra le eccellenze di Casal di Principe: il Roccobabà di Emilio Goglia e i quadri della pittrice Annamaria Zoppi. L’incontro era moderato da Valentina Abate e Pietro Cuccaro.

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