Tanta sofferenza, un primo tempo davvero brutto, ma alla fine la Lazio supera 2-0 l’Atalanta e ringrazia il Parma: con il pareggio della Juventus, i biancocelesti si avvicinano ancora alla vetta, distante ora soltanto tre punti. Impegnata all’Olimpico per la terza volta in tre mesi dopo le due sconfitte rimediate contro la Roma in campionato e Coppa Italia,

l’Atalanta presenta la formazione migliore, con le sole assenze dei difensori Lucchini e Bellini. La Lazio, invece, deve rinunciare al baluardo Gonzalez, bloccato da un problema muscolare al polpaccio, oltre al brasiliano Dias. Assenze importanti, ma non tali da giustificare la scena muta biancoceleste nel primo tempo. L’organizzato 4-4-2 messo in campo dall’anziate Colantuono imbriglia sin dai primi minuti il gioco della Lazio, incapace di superare la meta’ campo. L’Atalanta, invero, ha una sola colpa: non riesce a finalizzare il predominio territoriale, penalizzata dalla giornata in chiaroscuro di Moralez. Dimenticando l’improbabile punizione calciata alle stelle da Cigarini al 13′, le occasioni migliori per la squadra orobica capitano sui piedi del terzino Brivio: al 23′ il mancino nerazzurro non sfrutta al meglio il preciso cross di Raimondi, mentre al 38′ e’ sfortunato perche’ la sua conclusione dalla distanza e’ deviata in angolo dall’attento Marchetti. Dall’altra parte Petkovic intuisce presto le difficolta’ della propria squadra e poco prima della mezz’ora abbandona il classico 4-1-4-1 per passare al piu’ offensivo 3-4-3, avanzando Candreva e Mauri dietro a Klose: una mossa necessaria ma per nulla efficace, se e’ vero che le uniche conclusioni biancocelesti del primo tempo sono due innocui quanto imprecisi tentativi dalla distanza di Hernanes. Nell’intervallo Petkovic mescola ancora le carte, mandando in campo Floccari e Cana per Candreva e Lulic: l’attaccante calabrese va ad affiancare Klose in avanti, mentre l’albanese dirige la difesa tre nel nuovo 3-5-2 allestito dall’allenatore bosniaco. La seconda rivoluzione biancoceleste da’ le risposte sperate: nella ripresa l’Atalanta parte bene, ma presto la Lazio conquista campo e si fa vedere dalle parti di Consigli. Il primo tentativo arriva al quarto d’ora, una punizione di Hernanes bloccata senza problemi dal portiere nerazzurro. Nel giro di pochi minuti ci provano anche Floccari, Biava e soprattutto Cana, il cui colpo di testa e’ respinto sulla linea da Carmona. Per trovare il vantaggio, pero’, la Lazio deve aspettare soltanto altri tre minuti: al 22′ Radu entra in area e mette al centro un pallone pericoloso, Brivio devia la traiettoria sulla traversa in modo involontario, sul rimpallo Floccari ferma la palla con la mano e segna a porta vuota. Ne’ Peruzzo ne’ l’arbitro di porta si accorgono del tocco irregolare, l’attaccante della Lazio esulta con moderazione. Trovato il vantaggio, la Lazio gioca con tranquillita’ e dopo aver sfiorato il raddoppio con Konko al 31′, pochi secondi dopo lo trova grazie al maldestro Brivio: sull’innocuo lancio di Ledesma il terzino nerazzurro, migliore in campo nel primo tempo, devia la palla nella propria porta con un goffo colpo di testa. L’Atalanta alza bandiera bianca e rimedia la quinta sconfitta esterna consecutiva in campionato, mentre la Lazio puo’ far festa nonostante la sfortunata traversa colpita da Hernanes nel finale: il sogno scudetto non e’ piu’ utopia.

 

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