Di cosa parlerà Luciana Littizzetto a Sanremo? “Non lo so. Di politica non si può, c’é la par condicio, di chiesa non ne parliamo, di sesso per carità, siamo in prima serata. Magari darò la ricetta del coniglio alle olive”, ha scherzato l’attrice, intervistata da Domenica in – L’Arena di Massimo Giletti, in onda su Rai1.

“Anzi, se volete farmi avere qualche argomento… magari l’elastico delle mutande, i nuovi tagli di capelli, se sono meglio i maschi con le ciglia tolte o a rondine…”. Vietato, dunque, sotto elezioni, citare il Cavaliere o Monti: “Non posso neanche dire ‘due maroni”, ha ironizzato ancora la Littizzetto, spiegando poi di non aver “ancora scritto” le sue battute: “Sanremo è bello perché c’é l’attualità, le cose che diremo verranno anche improvvisate sul palco”. Pur ammettendo un certo timore per l’impegno al festival (“stanotte alle tre e mezza mi sono svegliata e ho pensato ‘oddio!”), l’attrice ha sottolineato che “in fondo Sanremo è difficile, ma è un gioco. E’ un po’ come il parto, lì per lì ne parlano tutti, poi te lo dimentichi”. Nessun bacio in vista, comunque, per il co-conduttore Fabio Fazio: “Fabio l’ho già baciato ed era meglio Pippo Baudo: chissà, magari torna Pippo e lo ripeteremo”, ha detto ancora ‘Lucianina’, che ha ironizzato anche sul suo look all’Ariston (“il problema sono i tacchi, devo allenarmi altrimenti rotolo, cado anche da seduta”) e sull’immancabile discesa per le scale: “Avevo chiesto la scala mobile, ma non è arrivata, perché è festival al risparmio. Ci sarà la scala che dovrò scendere: se scegli di andare a Sanremo devi stare dentro il meccanismo del festival”. Quanto alle sue performance sul palco, “ballare? Lo escludo categoricamente”. Cantare? Male”. Le altre conduttrici – le fa notare l’intervistatrice – hanno cantato e ballato: “Con risultati discutibili, e io entrerò in quella scia lì”.

 

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