MORCONE – Tragedia sfiorata ieri sera a Morcone ove un giovane laureato in ingegneria, sofferente da recenti crisi depressive e in fase di interruzione di idonea terapia farmacologica, armato di una pistola illegalmente detenuta ha minacciato i suoi genitori esplodendo alcuni colpi e si è dato alla fuga nelle buie campagne di Cuffiano ma grazie al tempestivo ed equilibrato intervento dei carabinieri tutto si è risolto per il meglio in quanto il giovane si è consegnato spontaneamente accettando il ricovero in ospedale.
Ieri sera verso le 19 alla centrale operativa della compagnia di Cerreto Sannita perveniva una richiesta d’intervento di un 58enne coltivatore diretto di Morcone e di sua moglie 53enne poiché poco prima a seguito di un litigio con il figlio 30enne ingegnere, in attesa di occupazione, armato di pistola erano stati minacciati di morte. Sul posto sono state inviate diverse pattuglie ove i militari hanno appreso dai genitori nel frattempo rifugiatisi dai vicini, che il figlio era sofferente di una recente crisi depressiva con terapia interrotta e che dopo il litigio armatosi di una pistola illegalmente detenuta aveva esploso un colpo al tetto della stalle ove c’erano gli animali e poi si era allontanato per le campagne circostanti ove aveva esploso altro colpo. I militari con la prudenza del caso effettuavano una battuta nelle campagne circostanti che terminava alle successive ore 23.00 quando il giovane, vistosi braccato, rientrava presso la propria abitazione consegnandosi ai carabinieri. L’immediata perquisizione personale dava esito negativo e dopo qualche tentennamento il giovane consentiva ai militari di rinvenire poco distante l’abitazione l’arma che risultava una pistola tipo “scacciacani” senza tappo rosso e 22 cartucce “a salve” due delle quali aveva esploso precedentemente. Durante un controllo nella sua camera da letto si rinveniva un fucile sovrapposto marca franchi calibro 12 e nr.18 cartucce a pallini legalmente detenute nonché 2 cartucce a palla, illegalmente detenute, il tutto sottoposto a sequestro. Il giovane accettava l’immediato ricovero presso il Rummo di Benevento per continuare le cure farmacologiche ove veniva accompagnato a mezzo autolettiga del 118. Al giovane oltre alla denuncia in stato di libertà per minaccia aggravata e detenzione illegale di armi e munizioni è stato anche ritirato il porto d’armi per la revoca del titolo autorizzativo.