La cosca Iamonte controllava il traffico di armi e sostanze stupefacenti a Melito Porto Salvo, e si era infiltrata nella pubblica amministrazione. E’ quanto emerso dalle indagini dei carabinieri che hanno portato a 65 arresti questa mattina.
La cosca ha condizionato, con il supporto di alcuni imprenditori affiliati e la grave connivenza degli amministratori locali, il regolare svolgimento delle gare d’appello bandite dai Comuni del basso Jonio. Ha cosi’ monopolizzato le attivita’ imprenditoriali nel settore edilizio, sia pubblico che privato, attraverso il controllo di imprese locali e piu’ in generale e’ riuscita a condizionare tutte le attivita’ produttive, subordinando al proprio benestare e consenso l’inizio di qualunque attivita’ economica, attraverso il frequente ricorso alle varie pratiche estorsive: dal pagamento del pizzo, all’imposizione delle forniture e della manodopera, fino ad arrivare all’accettazione coatta, da parte di alcuni imprenditori, dell’estromissione da gare di appalto e lavori in favore di imprese riconducibili alla cosca.