Sette stranieri, tra cui un italiano, tutti dipendenti di una società di costruzioni libanese, sono stati rapiti da un commando armato a Jama, nel nord della Nigeria. Lo ha riferito la polizia locale e la notizia dell’italiano rapito è stata poi confermata dalla Farnesina.

In base alle prime informazioni, l’attacco è avvenuto durante la notte di sabato nello stato di Bauchi, nella Nigeria settentrionale. Secondo quanto riferisce il Mail online, il commando armato ha prima attaccato una prigione locale, dando fuoco a due camion della polizia, quindi si è diretto verso il cantiere della Setraco, dove ha sparato e ucciso la guardia prima di rapire i sette dipendenti. I sequestrati, secondo fonti locali, sono un italiano, un britannico, un greco e quattro libanesi. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi segue da vicino il rapimento del connazionale. Attraverso l’ambasciatore ad Abuja – si apprende al ministero – l’Italia è in contatto con le autorità nigeriane alle quali è stato ribadito che “la priorità assoluta dell’Italia è l’incolumità del connazionale”. Terzi è in costante contatto con l’Unità di crisi, la quale è a sua volta in contatto con il consolato italiano a Lagos e con l’ambasciata ad Abuja. L’8 marzo 2012 Franco Lamolinara, un ingegnere italiano, fu ucciso dai suoi sequestratori durante un blitz delle teste di cuoio nigeriane con l’assistenza delle forze speciali britanniche per liberare lui ed un collega britannico dai terroristi di Boko Haram. Episodio che provocò frizioni diplomatiche tra Londra e Roma. A giugno invece il sequestro di un altro italiano, Modesto Di Girolamo, si era risolto con la sua liberazione dopo cinque giorni.

 

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