CASERTA – Domenico Ventriglia, candidato alla Camera di Grande Sud nel collegio Campania 2 ha chiuso, ieri pomeriggio, la sua campagna elettorale, in un’affollatissima convention al Grand Hotel Vanvitelli di Caserta. Una manifestazione per salutare ancora una volta i suoi tanti sostenitori e per ribadire a tutti la grande vicinanza al territorio e ai veri problemi della gente dei candidati di Grande Sud il partito che ha messo al centro del suo programma il Meridione.
Con Ventriglia e altri candidati anche Paride Amoroso, coordinatore provinciale del partito. In questi giorni ha affermato Ventriglia ho avuto modo di indicare quali saranno le mie principali battaglie qualora diventerò parlamentare. Sicuramente tra le mie priorità ci saranno l’aeroporto di Grazzanise, che deve essere assolutamente realizzato, e il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che non deve essere scorporato e perdere la competenza su diciannove comuni. Altra battaglia che intendo intraprendere ha continuato Ventriglia è quella a favore delle piccole e medie imprese della nostra provincia. Le imprese del Sud pagano tassi del tre, quattro per cento maggiori rispetto alle imprese del Nord Italia, se non si parte dalla riduzione del costo del denaro tutti i tentativi di crescere e di creare occupazione sono destinati a fallire. La colpa è di un sistema bancario di governi che hanno fatto fallire il Banco di Napoli svendendolo ai piemontesi e che ora stanno spendendo miliardi e miliardi di euro per salvare una banca di Siena gestita in maniera comica dai vertici del Pd locali. Siamo di fronte a uno Stato che fa proclami sul Mezzogiorno solo a parole.
Ventriglia, poi, si sofferma su unaltra emergenza di Terra di Lavoro, quella ambientale. L’eliminazione tra i siti di interesse nazionale delle aree, in provincia di Caserta, contaminate dai rifiuti del Nord Italia è una sconfitta che sottolinea ancora lassenza di politici che difendano il territorio dallo strapotere delle regioni del Nord. Le bonifiche vanno fatte, i soldi ci sono, bisogna smetterla di vendere i beni delle organizzazioni criminali sequestrati in regioni diverse dalla Campania, altrimenti avremmo la beffa di vedere il territorio brutalizzato e i soldi ottenuti nella nostra provincia dai clan utilizzati da comuni lombardi e toscani.