Un governo con un programma di sette-otto punti, sui quali Pierluigi Bersani intende chiedere la fiducia al Parlamento. All’indomani della porta in faccia sbattuta da Grillo, il segretario del Pd in rilancia “il governo di responsabilita’”, ribadendo che “prima di tutto c’e’ da rispettare l’esito del voto.

A noi spetta la prima parola perche’ abbiamo la maggioranza, larga alla Camera e relativa al Senato”, “il cambiamento non e’ un’esclusiva di M5S”. Bersani esclude la possibilita’ di dar vita a governissimi con il Pdl, “l’ipotesi delle larghe intese non esiste e non esistera’ mai”, perche’ proposte di governissimo sarebbero “la morte del Pd”. Ma le parole del leader democratico non trovano terreno fertile nel Movimento 5 Stelle e da Grillo arriva un nuovo duro attacco: “Questi hanno la faccia come il culo. I vertici del pdmenoelle si stanno comportando come dei volgari adescatori”, scrive il comico genovese su twitter. Poi, nel sul blog, aggiunge: “Al M5S arrivano continue offerte di presidenze della Camera, di commissioni, persino di ministri. Il Pdmenoelle ha gia’ identificato a tavolino le persone del M5S per le varie cariche dando loro la giusta evidenza mediatica sui suoi giornali e sulle sue televisioni. E’ il solito modo puttanesco di fare politica. Per attuarlo pero’ ci devono essere persone disposte a vendersi. E il M5S, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori non sono in vendita”. La replica di Largo del Nazareno non si fa attendere: “Nessuna trattativa ne’ calcoli sottobanco. Il Pd gioca a viso aperto”. E mentre si susseguono i vari scenari per uscire dall’impasse post voto, da Berlino Giorgio Napolitano spazza il campo da qualsiasi ipotesi di una sua permanenza al Quirinale: “Non esistono proroghe, non esistono rielezioni a tempo”, “l’ho gia’ detto tante volte. Non credo che sia onesto dire ‘tranquilli, posso fare il Capo dello Stato fino a 95 anni'”. Non solo. Il Capo dello Stato chiarisce anche che il ritorno alle urne non rappresenta una strada al momento percorribile: “Andare a votare di nuovo non mi interessa”, “l’importante e’ dare un governo all’Italia”. “Non ho potere di scioglimento delle Camere”, ha aggiunto, “dubito che il nuovo Presidente possa pensare solamente allo scioglimento”, indicando quello che e’ l’obiettivo principale: “bisogna dare un governo all’Italia”. Infine, il Presidente della Repubblica tranqullizza: “potremo superare le difficolta’”. Ma a rendere ancor piu’ teso il clima post elettorale sono le nuove vicende giudiziarie che coinvolgono Silvio Berlusconi che oggi, dal Tribunale di Milano dove ha reso dichiarazioni spontanee nell’ambito del processo Mediaset, torna a invocare la piazza e da’ appuntamento al 23 marzo. “Vogliono cambiare l’esito delle elezioni nella aule dei Tribunali”, tuona l’ex premier che attacca: “parte della magistratura e’ una patologia del nostro sistema, un cancro della nostra democrazia”.

 

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