AVELLINO – Questo pomeriggio intorno alle ore 17:00 circa, di Avellino sono intervenuti sotto il pointe della Ferriera, su segnalazione di un cittadino di passaggio, onde constatare la presenza di un cadavere nella scarpata sottostante. Il corpo, recuperato grazie anche ai Vigili del Fuoco di Avellino, è stato identificato in quello di un uomo del 1966 di Avellino, residente con i genitori nei pressi del luogo del ritrovamento.

Lo stesso, mai sposato e senza figli, non esplicava attualmente alcuna attività lavroativa a causa di pregresse patologie mentali che, peraltro, lo avevano già portato a tentare il suicidio nello stesso luogo in data 15.12.2010. Allora, però, la sua caduta fu attutita da un albero e l’uomo se la cavò con una frattura della gamba. Esaminata la scena del ritorvamento del cadavere dell’uomo e sentite le persone che sostavano nei pressi, i carabinieri hanno accertato che si è trattato di suicidio. Un conoscente dell’uomo, infatti, lo aveva appena salutato lungo via due principati quando, dopo una manciata di secondi, giratosi per guardarlo di nuovo, l’ha visto già in piedi sulla balaustra del ponte. Da là, in un attimo e nonostante i richiami dell’amico, l’uomo si è lanciato nel vuoto. Anche un automobilista in transito, che lo conosceva, ha provato vanamente a chiamarlo. La salma dell’uomo è stata ora trasportata all’obitorio dell’ospedale di Avellino, dove il medico legale incaricato dovrà eseguire un esame esterno, come disposto dal PM della Procura di Avellino. Le motivazioni del gesto vanno di certo cercate nella partologia mentale di cui l’uomo soffriva e per la quale era in cura, anche perché non risultano altri problemi di tipo familiare o lavorativo.

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