NAPOLI – Il Comune di Napoli istituisce il Registro dei testamenti biologici. A deciderlo il Consiglio comunale che oggi ha approvato, a maggioranza, la delibera presentata dall’assessore Giuseppina Tommasielli.

 


“Il risultato di oggi – ha detto l’assessore – costituisce esempio di un’ottima sinergia tra la Giunta e il Consiglio in difesa dei diritti costituzionali”. Il testo prevede che attraverso il Registro dei testamenti biologici, istituito presso l’Anagrafe, i cittadini possano depositare le proprie dichiarazioni di volontà rispetto al desiderio o meno di essere sottoposti a trattamenti sanitari in una fase in cui, per una patologia grave e irreversibile, non siano più in grado di manifestare il proprio consenso o il proprio rifiuto alla terapia. Per iscriversi al Registro, i cittadini dovranno depositare presso l’ufficio competente la dichiarazione contenente le proprie volontà. Eventuali dichiarazioni successive, si legge nella delibera, “si aggiungono a quelle precedentemente consegnate o le sostituiscono qualora fosse richiesto dal dichiarante”. “Il Registro – ha spiegato l’assessore Tommasielli – ha funzione di custodia e ritengo che in assenza di una legge nazionale, i Comuni possano attivare forme di servizio al cittadino”.

 

“Questa amministrazione ancora una volta è all’avanguardia per quanto riguarda i diritti civili e costituzionali dei cittadini”. Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris in seguito all’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera che da il via all’istituzione del Registro dei testamenti biologici presso l’Anagrafe cittadina. “Abbiamo scritto – ha detto il sindaco – una pagina alta in tema di diritti a dimostrazione che la Costituzione vive anche di atti consiliari dei Comuni e non solo di leggi che, a volte, sono incostituzionali”. Con l’istituzione del Registro, il Comune di Napoli, come evidenziato da de Magistris, da attuazione agli art. 3, 21 e 32 della Costituzione italiana “a dimostrazione che la nostra città è sempre in prima linea sul fronte della tutela dei diritti civili e costituzionali”. In riferimento alla discussione che ha preceduto il voto dell’aula, de Magistris ha evidenziato come ” la strada sia stata percorsa senza porre steccati ideologici nel rispetto delle opinioni politiche e individuali”.

Anche Rodolfo Viviani, della Direzione Nazionale di Radicali Italiani, esprime soddisfazione per il raggiungimento di un risultato perseguito con anni di lotte dei Radicali napoletani e delle altre forze laiche presenti sul territorio. “E’ un piccolo passo in avanti nella lotta per la conquista dei diritti della persona. Ringraziamo  il sindaco De Magistris e tutti i consiglieri comunali che hanno partecipato al dibattito. L’associazione radicale “Per la Grande Napoli” si batte da anni per la legalizzazione dell’eutanasia. Fummo l’unica forza politica a manifestare presso la Prefettura di Napoli il giorno in cui il Governo Berlusconi emanò il “decreto Eluana Englaro”, che avrebbe imposto l’obbligo di sottoporsi a cure mediche anche contro la propria volontà, in contrasto col dettato costituzionale.

Nel corso degli ultimi quattro anni abbiamo raccolto migliaia di firme per l’autodeterminazione della persona e contro l’invadenza dello Stato nelle scelte dei cittadini, animando iniziative o partecipando a quelle organizzate dalla Consulta per la Laicità delle Istituzioni di Napoli. In primavera, insieme all’associazione “Luca Coscioni” torneremo in strada per la raccolta di firme sulla Proposta di Legge popolare che regolamenta le scelte di fine vita, valorizzando la manifestazione di volontà della persona (espressa anche attraverso testamento biologico) e la depenalizzazione dell’eutanasia.”

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