AVELLINO – E’ uno scenario frammentato quello che si delinea poco dopo la presentazione di liste e candidati per eleggere il nuovo sindaco di Avellino. Il centrosinistra si divide in due tronconi: quello guidato dal Pd, con il candidato sindaco Paolo Foti, sostenuto da Comunisti Italiani, Centro Democratico e Autonomia Sud; e quello che candida il neo parlamentare di Sel, Giancarlo Giordano, sostenuto da Rifondazione Comunista, Socialisti Italiani e movimenti civici.
In particolare, nel Pd sono anche emersi forti malumori all’atto della presentazione delle liste: all’ultimo momento, sarebbero stati inseriti tre consiglieri comunali uscenti (Ettore Iacovacci, Michele Palladino, Giuseppe Negrone) in un primo tempo esclusi perché avevano aderito nei mesi scorsi al movimento Città Nuove di Renata Polverini. La loro inclusione nella lista del Pd ha provocato le proteste della corrente bersaniana che adesso minaccia di ritirare i propri candidati.
Sul fronte opposto, è saltata l’alleanza tra Pdl e Udc. Il partito di Berlusconi ha scelto il medico Nicola Battista mentre i centristi, nella tarda serata di ieri, hanno virato sul manager dell’Air, Dino Preziosi che deve anche affrontare una sfida in famiglia: quella con il primario ospedaliero Virgilio Cicalese, candidato di Scelta Civica, che è anche suo cognato.