“Ho incontrato Nicola Cosentino in carcere. Ho ritenuto opportuno fare una visita alle carceri di Secondigliano e l’ho incontrato, dieci minuti e me ne sono andato via”. Così Nitto Francesco Palma, neo-presidente della commissione Giustizia al Senato ai microfoni di ’24 Mattino’ su Radio 24.

“Questa vicenda appartiene alla mia sfera privata – aggiunge Palma – comunque non essendomi mai sottratto alle domande, rispondo che sì, nella mia qualità di coordinatore regionale dopo che il provvedimento di non revoca della misura cautelare é stato adottato, ho incontrato Cosentino in carcere. Nella brevità dell’incontro ho visto una persona evidentemente provata da una situazione a cui non è abituato, ma sereno, pronto al giudizio della magistratura”. Palma è quindi tornato sul caso della mancata candidatura di Cosentino alle ultime politiche: “Sono convinto che gli elementi a suo carico non siano sufficienti per una condanna. Lo so perché ho letto le carte e sono un magistrato. Ma ora la sorte di Cosentino è nelle mani dei suoi giudici. E i giudici decideranno come meglio riterranno”. “Mi permetto però di dire che nei provvedimenti nei quali non si è revocata la misura cautelare vi sono state delle valutazioni di carattere politico, e di carattere generale sul mio partito che io ho fortemente stigmatizzato sulla stampa senza che nessuno abbia osato smentirmi o obiettare qualcosa”. Poi aggiunge: “Avevo sostenuto la ricandidatura di Cosentino ma se in questo Paese non è possibile esprimere serenamente o liberamente un’opinione credo che probabilmente forse è opportuno andarsene. Certo, lo dico come paradosso”.

 

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