E’ un giovane 29enne ex tecnico della Cia la ‘talpa’ della più grande fuga di notizia sull’intelligence Usa. Lo rende noto il Guardian. Si chiama Edward Snowden e oggi lavora in un contractor privato del settore difesa, la Booz Allen Hamilton. Lo riferiscono il Guardian e il New York Times. “Non ho avuto nessuna intenzione di nascondere la mia identità perché so che non ho fatto nulla di male”.

Lo ha dichiarato Edward Snowden, la ‘talpa’ che ha rivelato al Guardian il programma di controllo dati più grande della storia americana. “Non voglio vivere – ha aggiunto – in una società che fa questo tipo di cose”. “Avevo una vita comoda: ragazza, lavoro e carriera. Ma ho deciso di sacrificare tutto perché non avevo la coscienza a posto nel permettere che il governo Usa distruggesse ogni privacy, libertà della rete, e diritti fondamentali delle persone in tutto il mondo”. Lo afferma la talpa del Guardian. Edward Snowden si trova in una camera d’albergo di Hong Kong. “Ho scelto questo Paese – spiega la ‘talpa’ – perché ha un forte impegno a favore della libertà di parola e a tutela del dissenso politico” e perché lui stesso crede che sia uno dei pochi luoghi al mondo che potrebbe e dovrebbe resistere ai dettami del governo americano. Edward Snowden, la ‘talpa’ del Datagate, spera di ottenere asilo politico in qualche paese del mondo con l’Islanda “in cima alla lista”. Lo ha detto lo stesso informatore del Guardian che oggi è uscito allo scoperto da un hotel di Hong Kong.

“Non ho paura perché questa é esattamente la scelta che ho fatto”. Lo afferma Edward Snowden, la talpa dello scandalo sui controlli dell’intelligence Usa sul web in tutto il mondo. Come si legge nel pezzo del Guardian, l’unico momento in cui Edward s’é emozionato nel corso delle lunghe ore di questa sorta di intervista, è stato quando ha parlato della sua famiglia: “l’unica cosa di cui ho veramente paura e aver fatto male ai miei familiari, di cui molti lavorano per il governo, ora che non mi possono più aiutare. Questa – ha detto con le lacrime agli occhi – è una cosa che non mi fa dormire la notte”. Edward Snowden, la talpa del Guardian, ha raccolto e copiato il materiale, poi diffuso sui media, 20 giorni fa dal suo ufficio della Nsa alle Hawaii.

Quindi ha avvertito il suo capo che sarebbe stato fuori per un paio di settimane per ricevere una cura contro l’epilessia, di cui soffriva da tempo. Quindi ha salutato la sua ragazza dicendole che sarebbe stata fuori per un po’, “una cosa non inusuale per chi ha lavorato da 10 anni nell’intelligence”. Quindi, con la sua borsa piena di segreti, il 20 maggio s’é imbarcato su un volo per Hong Kong, dove è rimasto sino a ora. Lo racconta lui stesso sul sito del Guardian. “Da tre settimane sono rinchiuso in albergo. Ho cambiato stanza tre volte per paura di essere spiato. Mi sono messo una grande cappuccio rosso in testa quando entravo con la mia password nel mio computer per non essere intercettato da qualsiasi telecamera interna alla rete”.

Sapeva di essere nel mirino della Nsa, la più imponente organizzazione di intelligence al mondo. Del resto, racconta il giornale, la Nsa da quando lui è partito, ha già fatto visita due volte alla sua casa alle Hawaii, non spiegandosi l’assenza al lavoro, ma senza sospettare che avesse un nesso con la fuga di notizie.

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