NAPOLI – “Ormai da due anni questa commissione denuncia lo stato in cui riversa Napoli Est diventata uno dei luoghi di sversamento delle ecomafie”. Lo afferma Antonio Amato, presidente della commissione ecomafie e bonifiche della Campania. “Dall’area attigua alla manifattura tabacchi sotto il viadotto dove sono costrette alla prostituzione le donne africane a via Preti e via De Roberto a Ponticelli fino ai paesi vesuviani alle pendici del Vulcano, lungo l’intero asse stradale, si assiste da mesi allo sversamento di rifiuti di ogni genere, compresi amianto, copertoni, ingombranti e materiali pericolosi.
Le denunce – aggiunge – rimbalzano tra le assurdità della burocrazia, con le varie istituzioni, regione, provincia e comune che si rimpallano le responsabilità della raccolta e dello smaltimento nelle discariche autorizzate. Così si ripetono i roghi tossici con l’aria che diventa assolutamente irrespirabile. Scaricano ad ogni ora del giorno, di notte danno fuoco ai cumuli che continuano a fumare per tutto il giorno successivo. Situazione drammatica anche lungo la direttrice che costeggia l’ex raffineria. Rifiuti abbandonati, degrado, strade distrutte e pericolose”. “Ma – secondo Amato – la vera assurdità si raggiunge a via Preti a Ponticelli: una vera e propria discarica a cielo aperto dove si trova di tutto. Undici mesi fa il tragico incidente che costò la vita all’autista della cisterna che si ribaltò dall’asse viario. Ci vollero ore e ore per spegnere il pestilenziale incendio di quei rifiuti. La strada – dice ancora Amato – è rimasta chiusa per mesi, sono bastate poche settimane perché nuovi rifiuti e centinaia di pneumatici coprissero i resti del rogo dell’anno scorso. E nel frattempo, intorno ai rifiuti, si accostano auto alla ricerca di sesso: è diventato luogo di scambisti e voyeur, ma desta preoccupazione soprattutto il ricordo dei tragici episodi di pedofilia che in passato si sono registrati proprio in questa zona. Abbiamo segnalato la vicenda conclude il presidente della commissione regionale a tutti gli organi preposti, presentandone la drammaticità anche ad alcuni tavoli in prefettura. Ad oggi tutto non si è fatto nulla, e i cittadini soffocano nel degrado e nell’indifferenza delle istituzioni”.