SANTA MARIA CAPUA VETERE – Sono iniziati questa mattina, nell’istituto di medicina legale di Caserta, gli accertamenti di carattere medico e tecnico-scientifico sui resti ossei, appartenenti probabilmente alla 50enne Antonietta Afieri (scomparsa nel giugno scorso, ndr), trovati la sera di martedì 3 settembre in un’area di pertinenza della stazione ferroviaria di Santa Maria Capua Vetere.
I risultati saranno resi noti entro quaranta giorni. Il pubblico ministero Carlo Fucci ha conferito l’incarico ai medici legali Luca Lepore e Maurizio Saliva mentre i due figli della donna Nico e Davide, difesi dall’avvocato Natalina Mastellone, hanno nominato come consulente di parte Giuseppe De Rosa. Contestualmente all’inizio dell’esame autoptico, il genetista Ciro Di Nunzio ha prelevato campioni di saliva dai due ragazzi al fine di comparare il loro dna con quello prelevato dai resti e stabilire con esattezza l’identità del cadavere. Al momento infatti gli unici elementi che hanno portato gli inquirenti a ipotizzare che i resti potessero essere dell’Afieri sono una maglia verde con le bretelle e un paio di scarpe da ginnastica chiare ritrovate accanto al corpo e riconosciuti dai figli. Qualche giorno dopo erano stati rinvenuti nella zona del ritrovamento una bici e un cellulare, ma da successivi accertamenti effettuati dai poliziotti del commissariato di Santa Maria Capua Vetere che conducono le indagini, è emerso che non appartenevano all’Afieri. Sulla vicenda la Procura della Repubblica di Santa Maria ha aperto un fascicolo di reato a carico di ignoti per omicidio volontario, in quanto il cranio presenta una lesione profonda che, secondo i primi accertamenti compiuti dal medico legale subito dopo il ritrovamento dei resti, sarebbe compatibile con una ferita da corpo contundente.