Si è lanciato nel vuoto, dal terzo piano del palazzo nel centro di Roma, a due passi dal Vaticano, dove abitava con la moglie. L’ultimo drammatico ciak di Carlo Lizzani, 91 anni, regista e sceneggiatore, attore e produttore, è andato in onda nel pomeriggio di oggi. A dare l’allarme alcuni vicini che hanno notato il corpo nel cortile interno del palazzo. Sono attualmente in corso gli accertamenti della Polizia scientifica di Roma.
Da “Viaggio al Sud” a via “Via Emilia Km 147”, che segnano il suo debutto nel ’49 l’inizio di una lunga carriera dietro la macchina da presa (”Mussolini ultimo atto” e “Banditi a Milano” tra i suoi lavori di punta), una laurea honoris causa a Torino, con la scomparsa di Carlo Lizzani il cinema italiano perde uno dei suoi ultimi grandi. Ai figli Lizzani ha lasciato un biglietto con poche righe di saluto.
Regista, sceneggiatore e attore, ma anche critico cinematografico, Carlo Lizzani è nato a Roma il 3 aprile del 1922. Autore, tra l’altro, di una “Storia del cinema italiano”, Lizzani è stato sceneggiatore di autori del calibro di Vergano, De Santis, Rossellini e Lattuada nel periodo neorealista. Il suo esordio dietro la macchina da presa è del 1950 con “Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato” e con il film “Achtung” del 1951. Il suo nome è legato alla regia di film come “Cronache di poveri amanti”, tratto dall’omonimo libro di Vasco Pratolini del 1954, “Il processo di Verona” del 1963, “Banditi a Milano” del 1968, “Crazy Joe” del 1973, “Mussolini ultimo atto” del 1974.
Lizzani ha firmato anche la regia di “Storie di vita e malavita” del 1975, “Fontamara” tratto dall’omonimo libro di Ignazio Silone nel 1977. Dal 1979 al 1982 il regista romano ha anche diretto la Mostra del cinema di Venezia. Nel 1998 Lizzani ha pubblicato la raccolta di suoi scritti di vario genere “Attraverso il Novecento”, in cui trovano posto aneddoti sul mondo del cinema neorealista italiano, e nel 2007 la sua autobiografia “Il mio lungo viaggio nel secolo breve”. Nel dicembre del 1999 ha ricevuto dall’Università di Torino la laurea «honoris causa» in Scienze della comunicazione. Era tutor del corso di Filmmaker della Accademia Act Multimedia di Cinecittà.
I vicini di via dei Gracchi lo descrivono come una persona educata e gentile. ultimamente molto serio e sofferente dopo un intervento di bypass subito nei mesi passati come pure per la malattia della moglie. Ma nulla nel suo comportamento lasciava pensare che potesse compiere un gesto del genere.