Il violento acquazzone che ieri si è abbattuto sull’agro aversano, con l’inevitabile corollario delle strade allagate, non ha impedito a dirigenti e militanti di accorrere in massa nel circolo Pd di Aversa per partecipare all’incontro “L’Italia cambia verso – le nostre ragioni per Matteo Renzi”. Oltre cento persone hanno gremito la sezione normanna per confrontarsi con i deputati vicini al sindaco di Firenze Luigi Famiglietti e Massimiliano Manfredi e il presidente della commissione Difesa del Senato Nicola La Torre, ex dalemiano di ferro.

L’iniziativa ha fatto registrare la prima uscita pubblica di Raffaele Vitale, neosegretario provinciale dei Democratici casertani. Tanti gli interventi che hanno animato il dibattito. Hanno preso la parola, tra gli altri, Marco Villano, Pasquale Fiorenzano, Carmine Esposito, Raffaelle Zagaria, Raffaele Di Lauro e Nicola Ucciero. Ragionamenti con diverse sfaccettature politiche ma legati tra loro da un unico filo conduttore: il rinnovamento. A partire dalla composizione delle liste per le primarie nazionali. In provincia di Caserta si eleggono 12 delegati all’assemblea nazionale, 4 per ognuno dei tre vecchi collegi senatoriali (Caserta, Aversa, Sessa Aurunca).

E i criteri per scegliere i candidati dell’area Renzi rappresentano – hanno rimarcato i partecipanti all’incontro – lo spartiacque tra “conservazione e rinnovamento”. È stato detto a chiare lettere che il modello da seguire è quello messo in campo in occasione del congresso provinciale, vinto da Vitale grazie a un progetto politico in cui i giovani hanno svolto un ruolo di primo piano e la vecchia guardia ha fatto un passo indietro. Un messaggio chiaro lanciato a Nicola Caputo, anch’egli renziano, che però nella sfida congressuale è stato capolista a sostegno di Peppe Roseto. Insomma il messaggio lanciato a Famiglietti, coordinatore Big Bang Campania, al veltroniano Manfredi, che svolge un ruolo importante per la stesura delle liste delle primarie, e a La Torre è forte e chiaro: chi ha gestito il Pd negli ultimi 3 anni con pessimi risultati stia fermo ai box e lasci il passo ai giovani. E proprio attorno al tema del rinnovamento della classe dirigente ha ruotato gran parte del confronto.

Non sono mancati rilievi critici. Qualcuno a sollevato il “caso” Bassolino. L’ex presidente della Regione Campania ha manifestato la sua simpatia nei confronti di Renzi annunciando che lo voterà alle primarie. “Così si genera confusione, bisogna segnare una netta linea di demarcazione tra il vecchio e il nuovo”, è stato detto nel corso dell’incontro. Nicola Ucciero è sbiancato un po’ essendo stato un bassolinano convinto (vedi il legame anche con Andrea Cozzolino). E in verità, neanche La Torre, ex fedelissimo di D’Alema, non appare un volto freschissimo. In alcuni interventi è stata posta con forza la questione morale: “Il partito deve dire la sua sulla vicenda della Regione Campania, dove tutti i consiglieri regionali sono indagati per rimborsi irregolari”.

Anche in questo caso è sembrato che ci fosse un riferimento, neanche troppo velato, a Caputo. E il consigliere regionale è finito nel mirino anche l’opposizione poco incisiva al centrodestra e a Caldoro sul tema della Terra dei fuochi: “Bisogna fare di più – è stato chiesto in alcuni interventi -, dobbiamo incalzare chi governa la Regione, e dobbiamo far sentire di più la nostra voce anche in Provincia, dove la giunta Zinzi sta facendo disastri”.

Mario De Michele

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