“Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono”. Così il boss Totò Riina minaccia il pm di Palermo Nino Di Matteo parlando col capomafia della Sacra Corona Unita Alberto Lorusso. “Questo pubblico ministero di questo processo che mi sta facendo uscire pazzo”, aggiunge. “E allora organizziamo questa cosa! Facciamola grossa e dico non ne parliamo più”. Così il boss Totò Riina il 16 novembre scorso progettava con il capomafia della Sacra corona unita Alberto Lorusso un attentato al pm Nino Di Matteo. La conversazione è stata depositata agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia. “Perché Di Matteo non se ne va, gli hanno rinforzato la scorta e allora se fosse possibile – prosegue il boss – un’esecuzione come eravamo a quel tempo a Palermo con i militari”.
Il boss, intercettato, fa riferimento nella conversazione all’attentato, fallito, al funzionario di polizia Rino Germanà, sfuggito a un commando di killer. “Quello là saluta e se ne saliva nei palazzi. Ma che disgraziato sei, saluti e te ne sali nei palazzi. Minchia e poi è sceso, disgraziato, il Procuratore Generale di Palermo”. Così il boss Totò Riina ricorda, parlando con il capomafia Alberto Lorusso la strage in cui fu ucciso il giudice Rocco Chinnici, saltato in aria per l’esplosione di un’autobomba il 29 luglio del 1983. Il capomafia corleonese, intercettato, descrive l’esplosione, alla quale assistette da lontano un commando di killer di Cosa nostra, che sbalzò in aria il magistrato facendolo poi ricadere a terra. “Per un paio d’anni mi sono divertito. Minchia che gli ho combinato”, prosegue. E ancora “dobbiamo prendere un provvedimento per voialtri – dice Riina come se parlasse ai magistrati -, uno che vi fa ballare la samba così che vi fa salire nei palazzi e vi fa scendere come vuole, come se fossero formiche”. “A me dispiace dirlo, questo signor Messina Denaro, questo che fa il latitante, questo si sente di comandare, ma non si interessa di noi”. E’ il duro giudizio sul boss latitante Matteo Messina Denaro del capomafia Totò Riina che parla del padrino trapanese durante l’ora d’aria col detenuto Alberto Lorusso. “Questo fa i pali della luce – aggiunge riferendosi al business dell’energia eolica in cui Messina Denaro è coinvolto – ci farebbe più figura se se la mettesse in c… la luce”.