Alleanza Democratica per Sant’Arpino replica al volantino diffuso la settima scorsa da Rinascita Santarpinese.

Con l’ultimo volantino firmato da Rinascita Santarpinese e diffuso domenica scorsa abbiamo davvero toccato il fondo!

Il contenuto di quel volantino non è che l’ennesima conferma che, quando si parla o si scrive senza accertarsi dei fatti, si rischia di fare una pessima figura.

Dall’alto del ruolo di giudici supremi che si sono con superbia autoattribuiti, gli aderenti di Rinascita (Capone dipendenti, non dimentichiamolo) hanno preteso di impartirci una lezione di democrazia, accusandoci di attaccare un indifeso imprenditore e di continuare a governare senza sindaco e sostenendo che chi è al suo posto non ha alcuna legittimità politica.

Allora, visto che tutto ciò che è scritto in quel volantino, dalla prima all’ultima parola, è insensato, strumentale e rappresenta solo il vano tentativo di ricordare, almeno una volta a settimana, ai santarpinesi che esistono anche loro, ci vediamo costretti a chiarire e a dire come stanno veramente le cose.

Avete ragione, soci di Rinascita a dire che i fatti parlano!

E i fatti dicono innanzitutto che, se siamo ancora amministratori del paese che ci ha VOTATI e VOLUTI, è proprio perché le leggi della democrazia ce lo consentono.

Il nostro Sindaco è solo momentaneamente sospeso dalla sua carica e la legge vuole che sia il Vice Sindaco a fare le sue veci finchè esisterà un impedimento.

Ma questo non è un aspetto solo formale, anche sostanziale perché Di Santo, a prescindere dalla vostra malafede, al momento è un semplice indagato e per quanto ne possiamo sapere la sua sentenza giudiziaria e politica non è stata ancora scritta.

E poi ancora… i fatti dicono che continuate a difendere un imprenditore come Mottola che ha detto tutto e il contrario di tutto, sostenendo che abbia sempre ragione qualunque cosa affermi.

E i fatti dicono anche che criticate l’intero popolo di Sant’Arpino, il paese che sostenete di difendere, perché è dalla parte del Sindaco che è stato eletto con un vero e proprio plebiscito, prima nel 2008 e poi riconfermato nel 2013.

Come si può ancora sostenere che un imprenditore che si è contraddetto, non una sola volta ma ripetutamente, abbia ragione sempre e comunque?

Come si può accusare i dipendenti comunali o gli amministratori di averlo intimorito se non ci sono i fatti e nemmeno il benché minimo indizio che lo può lontanamente dimostrare?

Mottola, a questo punto, secondo la vostra tesi, gode di una licenza per cui può dire e fare ciò che vuole. Ormai tutto gli è consentito perché ha denunciato il Sindaco!

Come si può arrivare a dire che il popolo di Sant’Arpino è ostile perché crede nel proprio Sindaco e a vantarsi di essere gli unici ad aver espresso parole di solidarietà all’imprenditore?

E inoltre come si può continuare ad accusare l’Assessore alla Pubblica Istruzione di non aver spiegato alle famiglie quello che è successo?

Cosa  deve  spiegare l’assessore Boerio? Che un signore ha denunciato il Sindaco e  per motivi “psicologici” prima ha rinviato l’inizio della refezione scolastica e poi ha preferito interrompere un pubblico servizio causando disagi alle nostre famiglie?

Dovrebbe dire,che questo signore ha accusato senza alcuna ragione le refezioniste di sabotaggio? E voi sapete bene che queste oneste lavoratrici sono nostre compaesane e hanno lavorato in alcuni casi da più di quindici anni con tutte le ditte che si sono succedute nel servizio mensa, e nessuno si è mai lamentato del loro irreprensibile comportamento!

Cosa dovrebbe dire l’assessore Boerio? Che con tutte queste difficoltà è riuscita in soli 4 giorni a far riprendere il servizio mensa?

Ciò che voi avete dimenticato  o omettete (di proposito) è che esiste una differenza importante: un conto è la vicenda giudiziaria, che ribadiamo può essere giudicata solo dagli organi competenti, un conto sono le accuse insensate e alla cieca ai dipendenti comunali, ai cittadini, alle lavoratrici della mensa!

Tutto questo non è accettabile, e fino a quando avremo modo e voce contesteremo qualsiasi semplificazione che voglia far sembrare Sant’Arpino un paese in cui la legalità è indigesta.

Chi afferma il contrario è una persona asservita a logiche riconducibili a meri interessi di bottega o “sindachite” galoppante.

Di fronte ai fatti e all’evidenza l’unica cosa ancora INCOMMENTABILE nel nostro paese sono i vostri manifesti e volantini!

 

Alleanza Democratica per Sant’Arpino

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