Le commissioni regionali “anticamorra” ed “ecomafia”, presiedute rispettivamente da Gianfranco Valiante e Antonio Amato, hanno sostenuto un sopralluogo congiunto nelle aree del Vallo di Diano sospette di inquinamenti ambientali ed interramenti di rifiuti tossici. Le commissioni – cui hanno partecipato i consiglieri regionali Anna Petrone e Gennaro Mucciolo unitamente a sindaci ed amministratori dei comuni del Vallo di Diano,
al presidente della Comunità montana Raffaele Accetta, a tecnici comunali, al dirigente Arpac Scoppa, ad associazioni e cittadini – hanno accuratamente visitato i siti interessati in località Sannizzi e Buco Vecchio (Sant’Arsenio), Tempa Cardona (S.Pietro al Tanagro), via Larga (San Rufo). Al termine del conclusivo incontro tenuto presso il comune di sant’Arsenio alla presenza di tutti i partecipanti, le commissioni “anticamorra” ed “ecomafia” hanno determinato la necessità che la regione Campania, il cui assessorato all’ambiente sarà immediatamente allertato, proceda ad incaricare immediatamente l’Arpac ad eseguire, nelle aree interessate e meglio individuate in collaborazione con i sindaci e gli uffici tecnici comunali, indagini e carotaggi al fine di verificare la eventuale presenza di rifiuti e di definirne la natura e la pericolosità. L’Arpac e’ stato incaricato di definire, in collaborazione con i comuni e la comunità montana, un piano di azione che fissi tempi e natura degli interventi. Le commissioni hanno assunto, altresì, l’impegno di sollecitare la giunta regionale affiche’ renda disponibili le risorse necessarie alle indagini tecniche e, nella non auspicabile ipotesi di esito positivo, reperisca risorse per immediate azioni di bonifica del territorio. “Siamo stati mossi – dichiarano i presidenti delle commissioni regionali intervenute Gianfranco Valiante e Antonio Amato – dalla necessità di conoscenza della verità. Abbiamo tutti il dovere di fare luce sulla portata di un fenomeno che ha scosso il Vallo di Diano e la provincia di Salerno: il fatto, agli onori della cronaca, non va assolutamente sottovalutato e per questo saranno esperite tutte le indagini del caso. Vogliamo tutti conoscere la reale condizione delle aree che abbiamo visitato; al tempo stesso rifuggiamo da facili allarmismi che sarebbero devastanti per la già fragile economia locale e per l’immagine del Vallo di Diano e della provincia salernitana. Procederemo con determinazione e per gradi”.