No alle riprese in aula per le udienze del processo sulla presunta compravendita di senatori che, a Napoli, vede tra gli imputati Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. La decisione del presidente della prima sezione Penale collegio C del tribunale, comunicata dalla segreteria della Procura generale della Repubblica di Napoli ai fotoreporter ed ai videoperatori che avevano inoltrato richiesta di accredito per l’udienza di lunedì 17 febbraio, ha sollevato la protesta del sindacato di categoria.
”E’ chiaro – si legge nella nota dell’Unione giornalisti dell’informazione visiva – che la decisione di vietare le riprese video, le foto e la registrazione audio dell’udienza e’ un attentato alla libertà ed il diritto di informazione per un processo che, per la gravità dei reati contestati agli imputati, ha un altissimo interesse pubblico”. ”Rispettiamo l’autonomia decisionale del giudice – si legge nel comunicato dell’Ugiv – ma se l’udienza è pubblica lo deve essere sia per le poche persone che si possono recare in aula sia per i milioni di italiani che non lo possono fare ma che hanno comunque il diritto di essere informati anche attraverso le immagini”. Nel comunicato il sindacato si augura che il giudice riveda la sua decisione e che, nel pieno rispetto delle leggi che regolano la presenza dei giornalisti in aula, si possa trovare una soluzione per garantire il rispetto del diritto di cronaca.