Caserta – Operazione “recupero morosità”. Un elenco di criticità, illustrato dal commissario, Vincenzo Melone (insediatosi nel 2011), nel corso di un’audizione (fine 2012) , ancora molto attuale, presso la commissione regionale speciale per la trasparenza ed il controllo delle attività regionali e degli enti collegati. Una situazione che tiene, tuttora, molto impegnata la struttura gestionale ed amministrativa dell’istituto case popolari di Caserta(IACP): tra queste, appunto, quello della morosità occupa un ruolo molto importante “ il dramma maggiore che abbiamo riscontrato – ha detto il commissario.
Iniziamo un approfondimento sulla situazione politico- gestionale dell’istituto . Nel corso dell’audizione Melone ha aggiunto :” abbiamo riscontrato che per decenni queste strutture non sono state minimamente amministrate, abbiamo trovato illegalità ovunque, non all’interno della struttura ma esternamente in modo particolare negli 84 comuni dove siamo presenti con il patrimonio edilizio” ha detto ai componenti della commissione indicando le soluzioni a medio e lungo raggio per affrontare i nodi che stringono l’ente che ha nel suo perimetro di competenza 7.800 appartamenti situati in tutto il territorio provinciale. Il primo problema elencato è stato quello della morosità degli assegnatari, pur ricordando che “ i canoni pagati dai nostri inquilini hanno una media di circa 41 euro al mese ed abbiamo una fascia-sono tutte situazioni che non vengono disciplinate dagli Iacp- che addirittura paga 15-16 euro al mese . Questo perché i canoni sono fermi da 15-20 anni e non si è avuto il coraggio di adeguarli. Canoni che servono all’autogestione dell’ente, dai canoni si pagano gli stipendi, si fa manutenzione ordinaria. Dobbiamo constatare- ha proseguito- che c’è una perdita mensile di un 25% di persone che non pagano con una morosità che oscilla di parecchi milioni”. Gli interventi per ridurre il fenomeno? “ stiamo mettendo in campo un’azione forte pur in una situazione delicata Per anni è stata inculcata una mentalità per cui le case popolari erano terra di nessuno, era inutile pagare i canoni tanto nessuno faceva niente e così si è andato avanti per anni. Su Caserta abbiamo determinate zone che ancora oggi continuano ad andare avanti su questa strada; sappiamo bene quali sono i comuni, i comuni dove c’è grande criticità : la zona maddalonese, quella aversana sono quelle zone dove siamo presenti in maniera più forte”. Nel dettaglio Melone ha spiegato che il vertice è impegnato specialmente verso coloro che hanno un debito superiore ai 1000 euro che si sono accumulati negli anni. Ci sono anche persone che devono pagare 10.000 euro perché negli anni, quando sono andati in sofferenza su somme superiori ai 1000 euro hanno avuto grosse difficoltà a transigere con l’istituto il debito maturato”.
Michele Martuscelli