La battaglia intrapresa dall’Associazione RES Castel Volturno per la bonifica e la riapertura della Darsena San Bartolomeo va avanti. Due solleciti scritti sono stati inviati negli ultimi giorni al Presidente Caldoro dalla nostra associazione affinchè si definiscano celermente i motivi che ritardano ulteriormente l’ottemperanza all’ordinanza sindacale emessa dal Comune di Castel Volturno alle Società Marina di Pinetamare e Coppola snc per la bonifica della Darsena S. Bartolomeo e la conseguente riapertura.
Purtroppo, grazie al provvidenziale intervento della Capitaneria di Porto, che ha chiesto alla Società dei Coppola affidataria del project financing per la realizzazione del porto, di farsi autorizzare dalla Regione Campania per dare esecuzione all’ordinanza, i tempi si sono ulteriormente e drammaticamente allungati e la Darsena rimane una fogna scoperta che inquina l’aria, il mare e danneggia la salute dei cittadini. Ci sorprende l’intervento della Capitaneria di Porto che si è pronunciata sulla legittimità o meno della Società che deve bonificare, come ci sorprende egualmente che nel corso di questi anni, non sia intervenuta vigorosamente e costantemente nel merito, nonostante il danno ambientale che la condizione della Darsena rappresenta per i cittadini e per il mare e ci piacerebbe sapere come mai ritenga che la Regione debba autorizzare i lavori di bonifica visto che la Società Marina di Pinetamare, essendo aggiudicataria del project financing per il porto e automaticamente legittimata ad eseguire i lavori così come sarebbe tenuta ad eseguire un’ordinanza sindacale.
Castel Volturno non può più rimanere ostaggio di un’imprenditoria che con i cavilli burocratici tende a rimandare l’intervento di bonifica di quest’area, e i cittadini sono esausti di questo sistema di rimbalzo delle competenze che fa di Pinetamare un nervo scoperto per questa città. Se le Società interessate non hanno risorse o non vi sono i presupposti per ottemperare alla bonifica della Darsena, all’Accordo di Programma, al mantenimento efficiente di infrastrutture importanti come l’impianto fognario di Pinetamare, se ancora non riesce ad avviare il project financing che riguarda la realizzazione di un porto turistico, se non riesce a fare la necessaria manutenzione delle zone di Pinetamare di sua competenza, se non ci consegna la scuola elementare, forse sarebbe opportuno rivedere il tutto e se necessario revocare gli accordi per il bene di questa città, perchè solo in questo modo la nostra Castel Volturno potrà uscire dal pantano e dal limbo delle competenze ed intraprendere una strada che vada in direzione dei diritti dei cittadini, di un reale sviluppo economico e della tutela dell’ambiente, senza rimanere imprigionati nell’eterno conflitto tra le competenze, gli usi civici, la legittimità degli atti e degli interventi, la mancata determinazione da parte delle passate gestioni Comunali, della Regione e della Provincia ad intervenire ma, spesso responsabili di tortuosi inceppi burocratici che certo non avvantaggiano la città di Castel Volturno né i suoi cittadini, ma la gestione privata.
I cittadini di Castel volturno vogliono vivere, vogliono parlare di possibilità e prospettive e lo vogliono fare celermente. Personalmente ritengo che tutti meritino una possibilià nella vita. I poteri forti ne hanno avute dieci, cento. Dopo cinque anni, è venuto il tempo di renderne una alla comunità (pescatori, piccoli commercianti, ormeggiatori) ed alla cittadinanza, e occorre fare presto. Ogni giorno che passa di territorio, ne muore un pezzetto in più.
Ciro Scocca
Associazione RES Castel Volturno