Ancora un altro crollo, dopo i due di ieri, negli Scavi di Pompei (Napoli). A venire giù è stato un muro di 2 metri in un’area non scavata di via Nola. Si tratta del costone di una bottega chiusa al pubblico nella regione V, insula 2, civico 19. Il costone di terra ha pressato l’area a causa delle piogge provocando il cedimento.

Muri che si sbriciolano sotto la pioggia insistente, il peso del tempo ed i mancati restauri. I crolli di ieri, avvenuti in orario di assenza di visitatori, non hanno fatto registrare feriti. Pietre si sono staccate nel pomeriggio di sabato da un arco già puntellato sottostante il Tempio di Venere. Nella mattinata di oggi, si è sbriciolato un muro alto un metro e 70 centimetri, per un fronte di tre metri e mezzo, di una tomba situata nella importante necropoli di Porta Nocera.

A comunicarlo è stata la Soprintendenza speciale dei Beni Archeologici di Pompei, che ha rassicurato sulla interdizione delle due aree dissestate. Immediata è giunta la convocazione, da parte del neoministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, di una riunione operativa su Pompei, che si terrà martedì alle 10.30 al Mibact. Franceschini ha chiesto un rapporto dettagliato sulle motivazioni dei crolli nel sito archeologico non solo di ieri e di oggi, ma degli ultimi mesi. Il nuovo titolare del Mibact vuole valutare l’efficacia degli interventi di ordinaria manutenzione e lo stato del Grande Progetto Pompei.

Al tavolo parteciperanno il Soprintendente incaricato Massimo Osanna, il direttore generale delle antichità, Luigi Malnati, il direttore generale del Grande Progetto Pompei, generale Giovanni Nistri, tutti di recentissima nomina da parte dell’ex ministro Massimo Bray. Franceschini ha chiesto proprio a Nistri e Malnati chiarimenti sulle ragioni degli ultimi due crolli negli Scavi di Pompei. “Il Tempio di Venere era l’avamposto della città verso il mare. Il suo stato di conservazione era da tempo compromesso. Per quanto riguarda la necropoli di Porta Nocera, si tratta della più rilevante, per numero e importanza di monumenti funerari, tra quelle rinvenute nell’area archeologica”, afferma l’ architetto Antonio Irlando, responsabile dell’ “Osservatorio Patrimonio culturale”, che punta il dito contro “un vuoto gestionale senza precedenti”. Irlando ricorda che “la nomina del soprintendente Massimo Osanna non è stata ancora perfezionata dalla Corte dei Conti ed incombono su di essa alcuni ricorsi amministrativi”.

“Inoltre – aggiunge – il direttore generale del Grande Progetto Pompei e il suo vice sono di fatto impossibilitati ad operare in quanto lo staff di 25 persone che li dovrebbe supportare nel difficilissimo compito di dare impulso al piano per la città non è stato ancora insediato”. Nel Tempio di Venere, sono cadute pietre dalla spalletta del quarto arcone sottostante la struttura. La muratura, interessata da alcune lesioni, era già stata puntellata. Più grave il crollo avvenuto nella prima mattinata di oggi, che ha interessato il muro di una tomba della necropoli di Porta Nocera, prospiciente l’antica strada. Il muro serviva da contenimento del terreno in cui erano state poste le sepolture ed era pertanto costruito contro-terra. “Si è provveduto a chiudere tutti gli accessi alla necropoli – assicura la Sovrintendenza speciale di Pompei – che rimarrà chiusa al pubblico fino al completamento delle verifiche del caso e al ripristino del muretto”.

 

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