Finanzieri del Comando Provinciale Napoli, nel prosieguo dell’attività di sistematico contrasto al contrabbando di sigarette avviata con la recente operazione “Black Smoke”, hanno conseguito un altro importante risultato a contrasto nello specifico settore.

Nei giorni scorsi, infatti, è stato effettuato il sequestro di 3,3 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando rinvenuti nella disponibilità di sei soggetti, di cui cinque di nazionalità straniera (tre ucraini e due ungheresi, tutti dimoranti in Ucraina) e un italiano, già noto alle Forze di polizia per i suoi numerosi trascorsi di contrabbandiere.

Le sigarette sequestrate, prodotte in Italia ma provenienti dall’Ucraina dopo un giro vorticoso finalizzato ad aggirare il regime di monopolio vigente nel nostro Paese, erano trasportate a bordo di due furgoni, uno dei quali era stato rubato in Toscana, i quali sono stati intercettati e seguiti – durante un protratto e impegnativo servizio di osservazione e pedinamento – sul tratto autostradale campano della “A1”.

Le “bionde” viaggiavano senza alcun carico di copertura, scortate da una staffetta automontata a bordo di un potente SUV, anch’esso fermato. La merce doveva rifornire il fiorente mercato di sigarette di contrabbando nei quartieri rionali della città di Napoli.

L’intervento repressivo è scattato all’interno di un’area comunale adibita a parcheggio pubblico sita in Fuorigrotta, dove tutti gli automezzi impiegati nel traffico illecito avevano trovato riparo, durante la fase di trasbordo delle sigarette di contrabbando.

Al termine dell’operazione sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, i sei soggetti coinvolti nell’attività delittuosa e – oltre ai tabacchi lavorati esteri di contrabbando – sono stati sottoposti a sequestro i due furgoni adibiti a trasporto del carico illecito nonché le due autovetture utilizzate come “staffette”.

Le sigarette sottoposte a sequestro recavano la marca “em@il”. Le stesse, prodotte in Italia con destinazione esclusivamente estera, sono molto apprezzate sul mercato clandestino locale.

Il valore del prodotto sequestrato è stato stimato in oltre 660.000 mila euro e a oltre 590.000 euro ammontano i tributi doganali evasi.

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